Nouveautés

Mai 2025

Voici une sélection des nouveautés littéraires que vous pourrez trouver dans votre librairie L’accent qui chante.

À réserver sans modération ! 😊

Littérature italienne en VO

L'amore mio non muore

Questo è un romanzo. Racconta una storia impossibile. Una storia vera. «Ho deciso di scrivere questo libro per raccontare la storia d’amore più drammatica e potente in cui mi sia imbattuto. Quella di Rossella Casini, giovane piena di vita, vittima di ’ndrangheta. È una storia che raccoglie tutti i colori dell’umano sentire: l’ingenuità e lo slancio, la devozione e l’ossessione, l’amicizia, il desiderio, il coraggio, la delusione, il tradimento, lo schifo, la tragedia. Eppure, per Rossella, la certezza che proprio nell’amare risieda l’unica possibilità di verità e di senso non viene mai meno. L’amore non muore» (Roberto Saviano). Rossella Casini ha poco più di vent’anni, è di Firenze, ha un padre e una madre affettuosi che non le fanno mancare nulla. La sua è un’esistenza tranquilla, anche se siamo nell’Italia del ’77, le piazze sono animate dalle contestazioni politiche, nelle strade si riversano rabbia, violenza, molta eroina. Ad agitare la vita di Rossella, da un giorno all’altro, ci pensa Francesco: lui è uno studente calabrese fuori sede. Il sentimento che nasce fra loro è qualcosa che nessuno dei due aveva mai provato. Trascorsi i primi mesi spensierati, Rossella scopre che la famiglia di Francesco è legata a una potente ’ndrina della Piana di Gioia Tauro. Durante una vacanza a Palmi, dove ha portato anche i genitori, assiste allo scoppio di una faida: un vortice di violenza che travolge tutto e tutti, dal quale Rossella sceglie di non scappare, almeno non senza Francesco. È convinta che il loro amore sia così potente da fermare la mattanza. Che sia il lievito necessario per cambiare il corso delle cose. Il 22 febbraio 1981 Rossella Casini sparisce misteriosamente dopo aver annunciato il proprio rientro a casa. Nessuno la rivedrà più. Sebbene il corpo non sia stato ritrovato, è riconosciuta dallo Stato come vittima di ’ndrangheta. Roberto Saviano ha scritto il romanzo della sua storia, un’avventura umana che strazia, ricolma d’amore, di violenza e di coraggio.

La fine e il principio

All’indomani della seduta del Gran Consiglio che lo depone, il 28 luglio 1943 Benito Mussolini viene deportato a Ponza. Ma su quell’isola dove il regime ha confinato decine di dissidenti il Duce rimane giusto il tempo per celebrare, solo, il suo sessantesimo compleanno; poi viene spostato a Campo Imperatore, in cima al Gran Sasso. Ha perso tutto, non spera più niente. Liberato con un blitz dei paracadutisti del Führer, ricongiunto a una famiglia di cui fa parte uno dei suoi traditori, Galeazzo Ciano, Mussolini viene posto da Hitler a capo di uno Stato fantoccio immobile e plumbeo come le acque del lago di Garda da cui dovrebbe governarlo: la Repubblica sociale italiana. Ma la bestia ferita tenta il suo ultimo colpo di coda. Sono i seicento giorni, dal settembre del 1943 all’aprile del 1945, in cui il nostro Paese conosce la sua ora più buia: è l’ora della violenza più bassa e vile, della Legione Muti e della banda Koch che portano il terrore nelle città, della caccia agli ebrei, dei bombardamenti, della guerra civile. Siamo all’ultimo atto della tragedia del fascismo e della guerra. È la fine dell’impero, della monarchia, la fine dell’uomo che più di ogni altro ha marchiato a sangue il corpo della nostra storia, Benito Mussolini. È la fine di tutti i coprotagonisti, i cortigiani, i conniventi, quelli che fuggono e quelli che rimangono accanto al Duce fino all’ultimo, quelli che cercano “la bella morte” e quelli che hanno continuato a vivere nel dopoguerra cambiando pelle. Ancora una volta non c’è niente di inventato nel dramma di cui si compie l’atto finale. Nell’ultimo pannello della saga di M, Antonio Scurati ci mostra il fascismo repubblichino e lo scempio di piazzale Loreto come mai era stato fatto prima e, mettendo in campo tutta la potenza e la pietas della letteratura, ci racconta la tragica fine del dittatore.

Donnaregina

Chi è davvero ‘o Nasone, accusato di rapina a mano armata, associazione a delinquere, associazione mafiosa, 182 omicidi commessi e commissionati? Se lo chiede la scrittrice a cui il giornale dà l’incarico di intervistare proprio lui, il superboss. A lei che di criminalità non sa niente, che si è sempre occupata di adolescenti, tutt’al più cantanti, attrici, gente dello spettacolo. Il loro è l’incontro di due mondi lontanissimi che tali devono rimanere, almeno nelle intenzioni della protagonista. Eppure, quando lui inizia a parlare, qualcosa cambia. Quest’uomo spietato che alleva colombi e crede negli ufo comincia a interessarla. Non tanto quando si sofferma sulle cronache di furti, sparatorie e vendette, piuttosto per la nostalgia che vibra nei racconti delle donne incontrate e perdute, degli amici morti ammazzati, degli affetti famigliari. Quando insomma, pur non rinnegando il proprio passato, il boss si mostra vulnerabile. Il dubbio: forse la sta manipolando? È sul piano dei rapporti affettivi che boss e scrittrice si incontrano: nelle ferite di genitori incerti, forse sbagliati. Nel mistero dei figli con cui non sanno più comunicare e che temono di aver perso per sempre. Il confronto tra loro, pur sempre carico di diffidenza, si trasforma allora in un viaggio tra ricordi, confessioni, fraintendimenti e proiezioni, ma soprattutto rivelazioni su figli che non sono quello che loro credono. Così, quando la protagonista si trova a cercare le tracce del figlio di Misso nelle strade di Napoli, capisce di cercare qualcun altro: sua figlia che le sta sfuggendo. Nei quattro anni trascorsi dal suo più recente romanzo ci è mancato lo sguardo di Teresa Ciabatti, la sua cifra stilistica unica, la lucidità, l’ironia, l’equilibrio assoluto del fraseggio. Con l’intensità e l’anticonformismo radicale della sua scrittura, Ciabatti conduce una protagonista che le somiglia in territori a prima vista remoti e indecifrabili, per riportarla a casa più dolente e saggia, capace di riconoscere il baluginare dell’umano ovunque si presenti.

Anatomia della battaglia

Un padre carismatico alpinista che ha fatto dei miti fascisti di gioventù un anacronistico modello comportamentale, e ora malato; una madre ossessionata dalle apparenze e mossa da un irrefrenabile vitalismo; un fratello votato alla perfezione e una sorella in fuga fin da bambina: il narratore osserva le loro anaffettive e inconciliabili solitudini e cerca di prepararsi alla morte del genitore, di comprendere da dove scaturisca la forza recondita del loro legame, come e perché per quell’eterno reduce di guerra il cancro sia solo una sfida privata e disprezzabile. E mentre il corpo del padre resiste strenuamente alla morte, il protagonista analizza il proprio lessico famigliare alla ricerca di spiegazioni e fa i conti con la vocazione alla scrittura e con i sotterranei moventi della propria adesione ai movimenti estremisti della sinistra negli anni ’70. Un romanzo scritto senza indulgenza, che racconta come la storia, mimetizzata nelle consuetudini di ogni famiglia, plasma inavvertitamente o meno l’esistenza di ciascuno di noi.

Poveri cristi

Sono i destini a cui nessuno fa caso, quelli che da sempre interessano ad Ascanio Celestini. E quale luogo migliore delle periferie, microcosmi grandi e vivaci più del mondo, per indagare gli esseri umani che ci ostiniamo a non voler vedere? Con sguardo partecipe e mai retorico, Celestini setaccia le vite sradicate di donne e uomini che vagano come in un formicaio alla ricerca del loro spicchio di felicità. Un libro politico e civile, in cui trionfano le ragioni che ci portano a respingere ogni egoismo. Del resto, «Cristo non è sceso dal cielo, ma è salito dalla terra». E se san Francesco tornasse oggi a predicare, mettendo in scena un presepe nel parcheggio di un supermercato? In una periferia di Roma, che potrebbe essere dietro l’angolo, s’intrecciano le esistenze di un gruppo di poveri cristi – simili agli «ultimi» che Francesco incontrò otto secoli fa. C’è Giobbe, magazziniere analfabeta che ha messo a punto un metodo infallibile per sistemare la merce senza una sola parola scritta. C’è la Vecchia che insegna alla Prostituta che per il sapere e la cultura non serve il denaro: i libri nelle biblioteche sono gratis, e i musei un giorno al mese aprono le porte persino ai barboni. C’è Joseph, che è partito dal suo paese in Africa, ha attraversato il deserto, è stato schiavo in Libia e poi naufrago in mare: si è salvato, ma in Italia è finito in un carcere dove le sezioni hanno nomi di fiumi, però non c’è l’acqua potabile. E poi c’è la Donna con la testa impicciata, che parla con suo figlio anche se è morto da anni… La voce inconfondibile di Ascanio Celestini – sommando un’armonia di fatti apparentemente irrilevanti alle ragioni più profonde dell’esistenza – torna in queste pagine a raccontare la lotta di classe. Mostrandoci i prodigi della solidarietà tra gli umili che animano i margini delle nostre metropoli: il prodigio di chi è stato schifato, di chi è stato menato, schiavizzato, incarcerato e torturato, stuprato, ammazzato e poi dimenticato. E nonostante questo è incapace di diventare cattivo. Perché «se hai una piccola verità, devi avere il coraggio di pronunciarla».

La donna dal cappotto verde

Lea Linder, scrittrice in crisi di ispirazione e traduttrice, vive a Roma con il marito, un poeta solitario molto legato a lei. La sua esistenza tranquilla viene turbata da un incontro casuale. Mentre è in coda dal panettiere, Lea viene avvicinata da un’anziana signora che la riconosce come “la piccola Lea di Auschwitz” e poi si dilegua rapidamente tra i passanti, quasi inconsistente come la sua apparizione. Raggelata da quella sorta di visione, Lea cerca di ricostruirne l’identità: era una semplice compagna di sventura nel Lager o forse una Kapo? E cosa vuole adesso? Da quel momento, il desiderio di ritrovare quella donna, confrontarsi con lei e sanare la ferita di quell’incontro, diventa per Lea un’ossessione. In un romanzo senza sconti, Edith Bruck si interroga sul tema della memoria e della testimonianza, ma anche sul dilemma tra il rancore del ricordo e il sollievo del perdono.

Littérature italienne traduite

Un air de famille

Cinquante ans, un cap difficile à passer, et particulièrement pour le professeur Sacerdoti, écrivain et universitaire de renom, qui subit, pour avoir cité en cours une phrase tendancieuse de Flaubert, une accusation d’antiféminisme. Sa désinvolture affichée ne fait qu’aggraver son cas. Honni par des influenceuses et des centaines de followers, rayé du monde universitaire, il choisit de se retirer dans un isolement dédaigneux. Célibataire et sans enfant, la solitude ne lui a jamais fait peur. Mais le hasard vient le débusquer car, de façon inattendue, on lui assigne le rôle de tuteur d’un lointain petit cousin désormais orphelin. Le parallèle avec sa propre vie s’impose. N’a-t-il pas lui aussi connu le même destin lorsque sa mère est morte en tombant d’un balcon et son père, soupçonné de l’avoir poussée, a été emprisonné ? Apprivoiser le petit garçon s’avère difficile, mais peu à peu l’enfant finit par s’attacher à son tuteur et Sacerdoti prend goût à son nouveau rôle. Hélas un héritage mal venu fait du garçon la proie de parents avides qui réclament son retour à Londres auprès d’eux…

Daria

Ada est une danseuse. Elle a passé sa vie à rechercher la grâce, la précision du geste. Lorsqu’elle met au monde Daria, rien ne l’avait préparée à devenir la mère de cette enfant sévèrement handicapée qui jamais ne pourra voir ni marcher. Elle commence alors à écrire et penser cet amour hors du commun qui la lie à sa fille. À raconter Daria.
Celle-ci devient progressivement « D’aria », « d’air », si légère qu’on pourrait la croire étrangère à la force de gravité. Une dizaine d’années plus tard, Ada découvre qu’elle-même est malade. Qu’elle ne survivra peut-être pas à sa fille. Et tandis qu’elle doit se soigner, que les maux de l’une deviennent les maux de l’autre, le corps se fait là encore, dans un ultime mouvement, lieu de transmission et de reconnaissance entre mère et fille…
Bouleversante adresse à son enfant, Daria est un texte d’une beauté, d’une précision et d’une puissance inouïes. Publié par une petite maison indépendante en Italie, le livre a d’abord conquis les lecteurs avant d’être acclamé par la critique et récompensé par une dizaine de prix dont le prestigieux Premio Strega. Un joyau de délicatesse dans lequel l’amour ne demande jamais de comptes à la douleur.

Coeur noir

C’est dans les hauteurs d’un petit bourg de montagne qu’Emilia vient s’installer. De la maison d’en face, le maître d’école l’épie par la fenêtre, bien résolu à défendre son espace de tranquillité et à ne pas tisser des liens avec sa nouvelle voisine. La jeune femme finit pourtant par entrer dans sa vie, sans rien dévoiler d’elle-même. Pourquoi est-elle-là ? Quel est son passé ? Même la liaison amoureuse entre les deux trentenaires ne suffit pas à faire tomber les masques. Chacun sent cependant chez l’autre un abîme semblable au sien et une même certitude : le village de Sassaia est leur refuge, la seule solution pour échapper au passé et à un avenir auquel tous deux ont cessé de croire. Sans sentimentalisme, Silvia Avallone entraîne le lecteur dans le récit poignant d’une renaissance.

Giovanni Falcone

Le 23 mai 1992, aux abords de Palerme, plusieurs centaines de kilos d’explosifs faisaient sauter la voiture du célèbre juge Falcone, l’ennemi numéro1 de la mafia sicilienne. Le nouveau roman-enquête de Roberto Saviano reconstitue les étapes qui ont mené à cet assassinat. Tout commence vingt ans plus tôt, lorsqu’un magistrat inconnu rouvre le dossier antimafia. Sous la surveillance d’une escorte grandissante, Giovanni Falcone accumule une infinité de preuves, pleure la mort de collègues tombés avant lui et connaît quelques brèches de bonheur en tant que mari, frère et ami. À chaque instant, il sait ses jours comptés. En plusieurs chapitres haletants qui composent une mosaïque contrastée, Roberto Saviano décrit les multiples tentacules de la pieuvre mafieuse. Il rend aussi un hommage bouleversant à son antidote le plus pur : le courage d’avancer, malgré la peur, jusqu’à obtenir justice.

La vie de ceux qui restent

« En tout cas, ne t’inquiète pas : quand tu rentreras, je ne serai déjà plus là. »
Ce sont les derniers mots de S. à Matteo, prononcés au téléphone un jour d’automne 1998. Quelques heures plus tard, il rentre chez lui et découvre que son ex-compagnon s’est donné la mort. Dans les mois qui suivent, Matteo apprend que les proches de suicidés sont appelés des survivants. C’est ainsi qu’il se sent : protagoniste d’un événement rare, d’une douleur insidieuse.
Si Matteo a choisi d’écrire ce texte aujourd’hui, vingt-cinq ans après le drame, c’est parce qu’à l’époque, il aurait eu besoin d’un tel livre, sur la vie de ceux qui restent. Mais aussi, car deux âmes coexistent en lui : l’homme et l’écrivain. L’homme veut se sauver, l’écrivain veut contempler l’abîme. Pendant des années, il a cherché la bonne distance pour raconter cet abîme, mais aussi cette lumière peu à peu retrouvée.

La nuit passe et le vent aussi

Rêver est un droit. Un droit que revendique Cosima, la narratrice, qui porte un regard poétique et fantasque sur son quotidien. Quand elle quitte en fin de semaine Cagliari et son lycée pour rejoindre le village où vit sa grand-mère, toujours habillée en noir, son univers est habité par les personnages de ses auteurs préférés : Tchekhov, Tolstoï, Brontë et Deledda, icône de la Sardaigne. C’est dans un roman qu’elle se projette donc quand elle croise, dans le village d’origine de sa famille, le berger Costantino Sole. À ses yeux ce dernier monte à cheval comme Heathcliff, le héros des Hauts de Hurlevent, et autour de lui la jeune fille bâtit une narration fantasque qui se transforme en ardente et périlleuse passion. Pourtant, le grand amour ne se tenait-il pas déjà là, à ses côtés ? Car la vie nous prodigue des largesses que nous ne savons pas toujours voir et apprécier.

La maison du magicien

Le voyage intérieur d`un fils en quête d`un père insaisissable, par-delà sa mort, entre émotion, intimité et tendre ironie, où l`écriture semble être le seul chemin de guérison. Enfant, Emanuele apprit très vite que pour survivre dans l`orbite de son père, il était préférable qu`il en reste un personnage secondaire. Même si sa mère répétait à tout bout de champ  » Tu sais comment il est « , justement Emanuele n`a jamais vraiment su qui était cet homme imprévisible, un  » Rubik`s Cube souriant et moustachu « . À la mort de celui-ci, il reste un appartement où subsistent encore les souvenirs des vies et des chagrins qu`il a guéris, huilés et redressés. Car son père, Mario Trevi, était un psychanalyste jungien renommé, un professeur-guérisseur, magicien capable de réparer les âmes blessées. Décidant d`acheter cet appartement dont personne ne veut et de s`y installer, Emanuele y croise une présence invisible, une mystérieuse  » visiteuse  » nocturne qui entre à son insu et se plaît à déplacer des objets. Il y emploie une femme de ménage, surnommée  » La Dégénérée « , qui fait plus de désordre que de ménage, et qu`il rêve de licencier. Et entame une relation presque malgré lui avec la nièce de cette dernière,  » Paradisa « , jeune prostituée péruvienne. Cherchant coûte que coûte à résoudre l`énigme de son géniteur, Emanuele revisite l`histoire familiale, l`enfance de son père ainsi que son passé de résistant communiste. En mêlant souvenirs personnels, littérature, astrologie et psychanalyse, l`auteur tente de saisir la vérité enseignée par les événements sur les êtres et sur la vie. Emanuele Trevi signe son roman le plus personnel. Dans un style limpide, il livre un texte enlevé et tendre, drôle et inattendu.

Uvaspina

“Tous les mercredis soir, Minuccia et Uvaspina attendaient la mort de leur mère.”
Ainsi s’ouvre cette fascinante chronique familiale emmenée par la mère, Graziella dite la Dépareillée. Fantasque et mélodramatique, elle a rencontré son mari, le notaire Pasquale Riccio, à un enterrement pour lequel elle avait été engagée comme pleureuse. Issue des quartiers populaires, la Dépareillée a quitté les venelles sales et cacophoniques pour les bords de mer cossus, mais reste possédée par une profonde tristesse. Tous les mercredis soir, quand Pasquale quitte l’appartement, elle feint sa propre mort devant les yeux ébahis de ses enfants. Uvaspina tient son surnom d’une baie que l’on presse et dont le jus sert à guérir les maux d’autrui. Il est habitué, depuis toujours, à supporter les moqueries de ses camarades, la honte de son père et la férocité de sa sœur, Minuccia. Habitée par une sombre force, elle est prise de colères terribles qui la transforment en une toupie ravageuse détruisant tout sur son passage. Le dernier protagoniste n’est autre que Naples, cette ville aux entrailles bouillonnantes, avec ses quartiers tendus vers le ciel, ses tentacules immergés dans la mer. C’est précisément entre ville et mer qu’Uvaspina rencontre Antonio, le pêcheur aux yeux vairons, qui lui racontera mille et une histoires. Mais cette idylle ne saurait durer. À l’image du Vésuve surplombant la ville, le drame ne demande qu’à être réveillé.
Monica Acito nous livre un premier roman d’une rare intensité, une histoire magique empreinte d’amour et de folklore.

L'âge fragile

Lucia n’a jamais quitté son village des Abruzzes. Pourtant, trente ans plus tôt, elle y a été témoin d’un crime terrible. Aujourd’hui, sa fille Amanda, partie étudier à Milan, est de retour auprès d’elle. Mais la jeune femme ne quitte pas sa chambre et s’enferme dans un silence inquiétant. Impuissante face à la détresse d’Amanda, Lucia est soudain confrontée à ses souvenirs douloureux : le drame qu’elle a tout fait pour oublier resurgit…

Entre passé et présent, le roman de Donatella Di Pietrantonio explore la fragilité des relations familiales et le lien puissant avec cette terre des Abruzzes où se mêlent la beauté et la sauvagerie de la nature.

Ce roman exceptionnel est devenu un phénomène en Italie en recevant à la fois le prix Strega et le prix Strega Giovani, équivalents respectifs du prix Goncourt et du prix Goncourt des Lycéens.

Littérature française et du monde

La guerre par d'autres moyens

Un an après avoir quitté l’Élysée, Dan Lehman, ancien président de la République, n’est plus que l’ombre de lui-même. Le couple iconique qu’il formait avec l’actrice Hilda Müller n’est qu’une façade. Alcoolique, menacé par des affaires judiciaires, il tente de revenir sur la scène médiatique tandis que Hilda tient le rôle principal d’un film qui pourrait être sélectionné au festival de Cannes. Mais les fractures de leur vie privée brouillent les frontières entre drame personnel et fiction.
Avec ce nouveau roman puissant, Karine Tuil sonde les mécaniques cruelles du pouvoir. Dans cette comédie humaine où l’addiction répond à la difficulté de vivre, où la jeunesse et le capital social deviennent les meilleures armes de séduction se joue une guerre clandestine, mais qui en sortira victorieux ?

Dans nos pierres et dans nos os

Deuxième roman de N. I. Miller, auteur de L’Odyssée de Sven, meilleure vente de premier roman étranger de la rentrée littéraire 2022, Dans nos pierres et dans nos os suit une famille islandaise durant une année décisive, entre secrets du passé et changements irréversibles.
Après une tentative malheureuse d’installation à Reykjavík, le jeune Orri reprend le chemin de la ferme familiale, au cœur de l’Islande. Entouré par les siens, il va s’essayer à la vie d’agriculteur pendant un an. Au gré ingrat des éléments (hostiles), de la météo (constante dans son inconstance), des hauts et des bas de ses parents – qui ne sont finalement pas les rocs qu’il imaginait – et de ses propres affaires de cœur, Orri se retrouve face à un choix qui déterminera le reste de sa vie.
Porté par l’humour et la tendresse qui le caractérisent, Nathaniel Ian Miller signe un magnifique roman islandais sur les défis du changement, les grandes décisions et l’art difficile de la transmission.

Un jeu sans fin

Makatea, île oubliée du Pacifique, porte encore les stigmates de décennies d`extraction minière. Aujourd`hui, une entreprise américaine envisage d`y implanter sa base pour la prochaine grande aventure de l`humanité : la construction de villes flottantes. Mais la population est divisée. Aux Etats-Unis, Todd Keane a révolutionné l`IA. Alors que la maladie ronge ses souvenirs, le milliardaire livre son ultime confession. Son histoire est liée à celles des habitants de l`atoll polynésien. Personnages magnifiques, intrigue virtuose, souffle romanesque intact : Richard Powers est au sommet de son art.

Villa Gloria

Bienvenue dans les Pouilles, à Villa Gloria.
Une maison d’hôtes pas comme les autres.
À Villa Gloria, Iris et sa mère, qui a donné son nom à sa maison, veillent à ce que chaque client se sente comme chez lui. En cette semaine d’avril, les nouveaux venus promettent un cru d’exception.
Gregorio est le roi des râleurs. Rien ne trouve grâce à ses yeux. Valentina et sa filleule, Bianca, ont l’air un peu cabossées – surtout la petite, légèrement obsessionnelle. Doria et Edoardo forment un couple très discret. À se demander ce qu’ils ont à cacher…
Quant à Carla, allez savoir pourquoi, elle a fait vœu de silence. Mais Gloria, qui aime gentiment se mêler des affaires de ses hôtes, saura percer les mystères de chacun.
Ils sont de passage, ne se connaissent pas, mais ont décidé par hasard de poser leurs valises une semaine dans le même lieu. Ce qu’ils ignorent, c’est qu’en plus du gîte et du couvert, Villa Gloria offre également une bonne dose de magie – c’est compris dans le forfait !

Pas d'ici

Un homme fuit son passé jusqu`à en perdre son nom. Il se réfugie dans le village d`une île italienne. Renommé Pezzettino par les habitants, il intègre la vie locale, découvre ses coutumes et ses rituels. Au village de Fermagina, bien loin du continent, la vie échappe à la frénésie du monde et à ses impératifs surfaits. Dans le café tenu par Armando, Pezzettino se noue d`amitié avec Lucio, gardien des secrets du lieu. Embauché comme précepteur par La Zia, matriarche d`une famille lourde de non-dits, il est séduit par Manuela aux yeux de miel… Porté par une écriture envoûtante et sensuelle, à l`élégance déjà affirmée, ce premier roman excelle à décrire la beauté sauvage d`une île méditerranéenne. Il relate avec sensibilité la renaissance d`un homme qui se délivre pour, enfin, vivre.

J'emporterai le feu

« Mehdi se sécha, enfila un tee-shirt propre et un pantalon de toile, et il chercha au fond de sa sacoche le livre qu’il avait acheté pour sa fille. Il poserait sa main sur son épaule, il lui sourirait et lui ordonnerait de ne jamais se retourner. “Mia, va-t’en et ne rentre pas. Ces histoires de racines, ce n’est rien d’autre qu’une manière de te clouer au sol, alors peu importent le passé, la maison, les objets, les souvenirs. Allume un grand incendie et emporte le feu.” »
Enfants de la troisième génération de la famille Belhaj, Mia et Inès sont nées dans les années 1980. Comme leur grand-mère Mathilde, leur mère Aïcha ou leur tante Selma, elles cherchent à être libres chacune à sa façon, dans l’exil ou dans la solitude. Il leur faudra se faire une place, apprendre de nouveaux codes, affronter les préjugés, le racisme parfois. Leïla Slimani achève ici de façon splendide la trilogie du Pays des autres, fresque familiale emportée par une poésie vigoureuse et un souffle d’une grande puissance.
Directement inspirée de l’histoire poignante de ses grands-parents, que l’auteure a toujours considérés comme des figures emblématiques, cette saga se déploie à partir de l’année 1944, au moment de la rencontre entre Mathilde, une jeune Alsacienne, et Amine Belhaj, un soldat dans l’armée française. Leur parcours les mènera jusqu’à Meknès, ville marocaine de garnison et de colons, où ils établiront leur foyer.

Rien n'est plus grand que la mère des hommes

Avril 2022 : Emmanuelle Borgia arrive à Chambéry pour couvrir le procès d’Alexandre Bataille, 25 ans, accusé de meurtre. Confrontée à la personnalité insondable du jeune homme et à un procès qui s’enlise, la journaliste décide de mener sa propre enquête. Mais à mesure qu’elle s’immisce dans la vie des autres, il lui devient impossible d’ignorer que la sienne se délite, de son mariage avec une énarque ambitieuse au rapport à son métier, à sa famille et à son passé. Surtout, elle n’a que sept jours pour prendre la décision la plus importante de sa vie : garder ou non l’enfant qu’elle porte.
L’amour maternel et le lien conjugal, la faute et la rédemption sont au cœur de ce puissant roman qui se déploie dans l’univers magnétique d’une cour d’assises et nous met face au prix de la vérité.

La femme du lac

Fascinée par une boîte de négatifs dont elle a fait l’acquisition sur un marché à Berlin, une femme s’efforce d’en deviner les motifs. À travers les ombres et les contrastes, elle guette les signes qui lui permettent de les dater et y distingue la silhouette d’une autre femme, dont elle imagine l’existence : celle d’une personne ayant grandi sous le régime nazi, formatée par cette idéologie de la « normalité » et de la performance. Mais à cette réflexion sur le conditionnement social, sur la valeur des images, ce qu’elles…

Le chant du prophète

« Le génie particulier de ce roman est d’avoir su rendre l’invraisemblable plausible. » Colum McCann
À Dublin, un soir de pluie, deux hommes frappent à la porte d’Eilish Stack. Membres d’une toute nouvelle police secrète – le GNSB -, ils demandent à s’entretenir avec son mari, enseignant et syndicaliste, mais celui-ci est absent. Larry se rend au commissariat dès le lendemain, puis disparaît dans des circonstances troublantes.
Tandis que le malaise s’installe peu à peu, Eilish voit son quotidien et celui de ses quatre enfants amputés d’une liberté qu’elle tenait pour acquise. Bientôt l’état d’urgence est déclaré, les rumeurs parlent de camps d’internement…
Prisonnière d’une logique cauchemardesque, jusqu’où devra aller Eilish pour protéger les siens ?
Récompensé par le Booker Prize, « Le Chant du prophète » saisit, dans un souffle d’une puissance implacable, le basculement progressif d’une société vers l’autoritarisme. Paul Lynch nous fait vivre cette expérience à travers un regard – celui d’une femme – qui nous renvoie à notre propre aveuglement.

policiers / polars

Giallo Italia

Terra di santi, poeti, navigatori e… giallisti. In Italia assistiamo alla vorticosa crescita di una schiera di penne talentuose che, negli ultimi anni, ha regalato al panorama letterario storie di delitti e crimini ambientati in ogni angolo del Bel Paese. Questi romanzi, amati dai lettori, ci offrono un ritratto vivido e appassionante della realtà, raccontandoci città, borghi, tradizioni e, ovviamente, la squisita gastronomia che caratterizza ogni provincia. Giallo Italia è una guida tematica che vi accompagnerà in un affascinante viaggio attraverso i luoghi letterari del crime italiano, saltando da una regione all’altra, tra un consiglio letterario e un riferimento cinematografico o culinario. Vi porteremo alla scoperta di un’Italia inedita, ricca di mistero e suspense; esploreremo i luoghi che hanno ispirato i maestri del genere, da Camilleri a Scerbanenco, passando per tanti altri. Attraverso le loro parole ripercorreremo le vie delle grandi città e i sentieri di incredibili paesaggi, andremo a caccia di segreti tra metropoli e montagne, avvolti dalle atmosfere mediterranee o immersi negli scorci mozzafiato di piccole contrade. Una guida alla scoperta dei luoghi che hanno ispirato la letteratura gialla e noir del nostro paese.

L'iguane

Bologne. Grazia Negro est encore étourdie par l’anesthésie de la césarienne et elle sourit. Enfin, elle a découvert ce qu’elle voulait être : une mère. Finies les enquêtes, les morts, les chasses aux monstres. Elle est heureuse. Mais elle se rend compte que quelque chose ne va pas. Une infirmière lui prend ses deux bébés, tandis qu’un officier pousse son lit hors de la chambre. Son équipe l’enlève à la maternité pour la mettre à l’abri. L’Iguane, le tueur fou qui s’en était pris aux étudiants des années auparavant, a disparu…

L'autre loi

« Il ne leur reste que la religion pour montrer qu’ils existent. Ce nouveau terrorisme est une forme dégénérée de la lutte de classes. « 
Pour la première fois depuis des années, Soneri se trouve vraiment désemparé. Ce n’est ni à cause du meurtre sur lequel il enquête, ni de l’hypocrisie des politiques ou de ses supérieurs. Pas même à cause de sa santé déclinante. Le vrai problème, c’est le monde dans lequel il est entré, qui ne ressemble en rien au sien. Tout a commencé avec le meurtre de Hamed, un jeune tunisien employé pour assister un vieil aveugle. En revenant sur ses traces, Soneri tombe tête première dans le monde de la communauté musulmane de la banlieue de Parme, où la tension entre immigrés et locaux atteint son paroxysme. Quelle est la véritable raison de ce conflit ? S’agit-il de questions culturelles et de fondamentalisme religieux ? Ou d’une lutte pour le contrôle du trafic de stupéfiant ? La seule chose que tous semblent avoir en commun est une haine visible …
Valerio Varesi aborde ici l’une des questions les plus controversées de notre époque, la relation entre les communautés religieuses.

Il coccodrillo di Palermo

Rodolfo Anzo è un regista di documentari che abita a Roma. Da più di dieci anni non torna nella sua città natia, Palermo, con cui ha un rapporto conflittuale tanto che sarebbe felice di non farvi più ritorno. Improvvisamente, però, è costretto a cambiare i suoi piani: la vicina di casa dei genitori, ormai defunti, lo avverte che qualcuno si è introdotto nell’abitazione, dileguandosi senza trafugare alcun oggetto di valore. Sembrerebbe un furto andato a vuoto, ma in casa Rodolfo si imbatte in sei bobine di intercettazioni telefoniche che il padre poliziotto aveva illegalmente conservato, insieme a un messaggio in cui si chiede di restituirle alle persone intercettate. L’uomo decide di mettersi alla ricerca dei misteriosi intercettati, ma non sa fin dove questo incarico lo porterà: con la complicità di una Palermo stregata, dai contorni sinistri e surreali, Rodolfo affronterà la verità tra le ombre della memoria di suo padre. Seguendo l’indagine di un figlio sui misteri di un padre, Roberto Andò ci accompagna tra le strade e gli incontri di una città fascinosa e malata, sospesa tra il peso della colpa e il desiderio di redenzione e giustizia. Un labirinto magico di voci e volti che emergono da un passato ambiguo e reticente.

Passé, présent et après

Bologne, années 1970. Alors que les étudiants manifestent dans les rues, Sarti Antonio est chargé par son supérieur, Cesare Raimondi, de surveiller le palais du Roi Enzo, où se tient une exposition de pièces précieuses provenant du monde entier. Un matin, il découvre que les trois pièces les plus rares et les plus précieuses se sont mystérieusement envolées. Sanctionné, le sergent est affecté, en compagnie du fidèle Felice Cantoni au volant de la voiture 28, aux rondes de nuit dans le quartier du Pilastro, construit à la périphérie de la ville pour accueillir les immigrés venus du sud de l’Italie. C’est dans ce « ghetto » que Sarti Antonio rencontre un soir Claudio, 11 ans, qui démonte et vole les pneus d’une voiture. Entre les deux que tout oppose naît une véritable amitié. Et si le Pilastro marque à jamais le destin du jeune Claudio, c’est grâce à lui, et bien entendu avec l’aide de Rosas, l’éternel étudiant révolutionnaire, qu’à force d’obstination notre sergent parviendra à retrouver le coupable du vol des pièces précieuses. Dans cette nouvelle aventure cruelle et tendre, Loriano Macchiavelli n’a de cesse de malmener son enquêteur en proie à un monde dominée par ceux dont la seule préoccupation est le pouvoir et l’argent. Il le plaint, le rudoie, l’aime parce qu’il est imparfait et boit autant de café que lui. Pour notre plus grand plaisir.

bd / romans graphiques

Journal inquiet d'Istanbul - Tome 2

Loin d’être un militant ou un intellectuel, Ersin Karabulut est avant tout un dessinateur animé par sa passion de créer. Avec ses complexes et ses doutes, il ne cherche qu’à faire ce qu’il aime : dessiner. Ses amis et lui lancent alors « Uykusuz », un magazine satirique qui rencontre un succès immédiat, particulièrement auprès des jeunes. Mais dans une Turquie en pleine mutation, les réalités politiques viennent bousculer son quotidien. À travers des moments drôles, touchants, parfois douloureux, ce livre nous plonge dans le quotidien d’un créateur emporté malgré lui par les tourments de son époque, dans un pays où la société devient de plus en plus conservatrice et où les libertés reculent.

Marcie. Le point de bascule

Loin d’être un militant ou un intellectuel, Ersin Karabulut est avant tout un dessinateur animé par sa passion de créer. Avec ses complexes et ses doutes, il ne cherche qu’à faire ce qu’il aime : dessiner. Ses amis et lui lancent alors « Uykusuz », un magazine satirique qui rencontre un succès immédiat, particulièrement auprès des jeunes. Mais dans une Turquie en pleine mutation, les réalités politiques viennent bousculer son quotidien. À travers des moments drôles, touchants, parfois douloureux, ce livre nous plonge dans le quotidien d’un créateur emporté malgré lui par les tourments de son époque, dans un pays où la société devient de plus en plus conservatrice et où les libertés reculent.

Estime de soi et fin du monde

Pendant plus de dix ans, Luke, dessinateur de bandes dessinées, a tout investi dans son travail et en a tiré un certain succès. Mais deux ans après la publication de son dernier livre, tandis que sa créativité est au point mort et après que son frère jumeau
 ne l’a pas choisi comme témoin de mariage, la carrière et
l’estime de soi de Luke semblent s’être désintégrées.
Sur fond de changement climatique, Estime de soi et fin
du monde s’étend sur deux décennies pour accompagner
la redécouverte tragicomique de Luke. Entre multiples
tentatives de reprise en main grâce à des manuels de développement personnel, écriture d’un scénario policier
 pour pimenter un séminaire de cohésion d’entreprise,
 travail de téléconseiller pour vendre des assurances-vie
 et participation à l’adaptation cinématographique
catastrophique d’une œuvre de jeunesse, Luke
 ne cesse de chercher la place qui lui revient
dans un monde qui s’effondre autour de lui.
Mêlant humour, questionnements sur les relations familiales et amoureuses et introspection, cet ouvrage interroge le conditionnement social qui agit sur chacun d’entre
 nous et la manière de déterminer son rôle face
aux bouleversements majeurs de notre époque.

ESSAIS / DIVERS

60 secondes pizza

100 recettes de pizza cuites en 60 secondes, c’est possible, vous ne rêvez pas ! Rien n’égale une pizza maison, mais le temps de cuisson est parfois trop long…
Heureusement, grâce au four à pizza domestique, il est maintenant possible de cuire une pizza aussi bonne que celle de la mamma en 60 secondes : pâte croustillante, garniture fondante, délicieux goût de feu de bois et maxi plaisir…

Les blus beaux road-trips en Italie

Pour voyager à l’écart des grands axes.
Un guide Lonely Planet pour partir à la découverte des superbes paysages de l’Italie et de ses non moins sublimes cités de manière originale, par ses routes.
Un livre tout en couleurs, détaillant les trajets et les temps fort de chacun : ville, site, paysage, plage…
40 itinéraires pour préparer ses prochains voyages en Italie : les sommets des…

Les cendres di Gramsci

Inédit en français, Les cendres de Gramsci (Le ceneri di Gramsci) est le plus célèbre des recueils de poèmes de Pier Paolo Pasolini. Publié en Italie chez Garzanti en 1957 et lauréat du prestigieux prix Viareggio (ex aequo avec Les Poésies de Sandro Penna, dans la section poésie, Le Baron perché d’Italo Calvino et Valentino de Natalia Ginzburg, dans la section récit), il est traduit aujourd’hui intégralement pour la première fois en français. Seulement quelques poèmes avaient été déjà traduits et intégrés dans des anthologies dans les années 1980. Le volume est composé de onze poèmes datés de 1951 à 1956. Le titre est emprunté à un poème imaginé devant la tombe d’Antonio Gramsci, pas loin de celle de Shelley (comme nous le fait remarquer Pasolini lui-même dans une note), au cimetière non-catholique de Rome. Plusieurs poèmes font référence à des évènements de l’époque, entre autres l’accusation d’obscénité vis-à-vis de son roman Ragazzi di vita. L’écriture poétique du recueil tend à la prose, effleure l’essai, on reconnait les circonvolutions de la pensée propre à Pasolini, ses paysages, ses prises de position, ses questionnements, son lyrisme en action. C’est une écriture en vers à la fois intellectuelle et populaire, qui cherche à dépasser cette binarité, pour affirmer une nouvelle « poésie civique ». Notre édition est bilingue italien-français.

La confusion des étoiles

« L’air, le feu et la terre : trois éléments à l’origine d’une poésie de haute altitude, dans laquelle la parole a une vocation salvatrice, les poèmes apparaissant comme des antidotes à la violence du monde, à la corruption du langage et aux aliénations en tout genre. C’est pourquoi il est si urgent de lire aujourd’hui Alda Merini. »

JEUNESSE

Pimpa. 50 storie a fumetti

Le più belle avventure a fumetti che hanno appassionato tante generazioni di bambini in un libro imperdibile, per festeggiare i 50 anni dell’amatissima Pimpa. Una raccolta di 50 fumetti di Pimpa in un libro da collezione: storie surreali, oniriche, comiche, liriche per entrare nel mondo della cagnolina a pois rossi che, dalla sua prima apparizione il 13 luglio del 1975 sul Corriere dei Piccoli, ha fatto affezionare a sé generazioni di piccoli lettori. Dialoghi facili ma mai banali, linee tonde, colori intensi ed esuberanti, le storie di Pimpa si sviluppano attraverso una logica interna che si ripete e tutte partono dalla sua curiosità verso ciò che la circonda. La realtà diventa così il pretesto per entrare nell’immaginazione, dove tutto può succedere. I fumetti di Pimpa sono adatti ai più piccoli per il linguaggio semplice e immediato, ma perfetti anche per gli adulti che sono cresciuti con questa compagna speciale. Età di lettura: da 3 anni.

Les grands explorateurs

Partez à la découverte du Monde Antique. Une aventure avec de nombreuses réponses à des questions intrigantes, racontant l’histoire de l’exploration depuis l’aube de l’humanité jusqu’à l’avenir. Sur les traces de quelques personnages clés, anciens et modernes, découvrez comment notre perception du monde connu a évolué au fil des millénaires.

Au coeur de cette oeuvre se trouvent les défis, les difficultés, les découvertes, et pas seulement la vie des grands explorateurs, bien qu’ils jouent un rôle important dans le récit. Un voyage fascinant à travers le monde et le temps.

 

Je cherche mon histoire

Où trouver son histoire, sa place, le sens de la vie ?
Signé Giovanni Colaneri, le prodige de l’illustration italienne, cet album sur la quête de soi s’adresse tant aux parents qu’aux enfants, dès 4 ans.

Les maisons des animaux

Les poissons et les coraux vivent ensemble, mais la panthère des neiges aime être seule. L’aigle royal préfère les hauteurs, le blaireau les profondeurs. Les castors construisent des maisons-forteresses, la cigogne s’installe dans les cheminées et l’escargot porte sa maison sur son dos. Dans la nature comme dans la vie, il y a des milliers de manières d’habiter le monde. Un album aux couleurs acidulées pour partir à la découverte des maisons des animaux.

Ah, les filles!

En vacances chez son oncle, le photographe du village, Fabien se retrouve embarqué dans une inextricable histoire : un accident de voiture pour le moins suspect, un domaine qui suscite les convoitises des promoteurs immobiliers au grand dam des riverains, un incendie, des secrets de famille remontant à la Résistance et à la conquête de l’Algérie qui ressurgissent, et des filles… Ah ! les filles !
Pierre Leterrier a déjà publié à L’atelier Du Poisson Soluble « En Être ou pas », ainsi que « Le Village magique » et « Camille au pays des mots », co-écrits avec Valérie Dayre.

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