Nouveautés

Septembre 2025

Voici une sélection des nouveautés littéraires que vous pourrez trouver dans votre librairie L’accent qui chante.

À réserver sans modération ! 😊

Littérature italienne en VO

Tutto il mio folle amore

Luglio 1943, Bari. Un corteo pacifico di studenti che festeggiano la caduta del regime si imbatte in un presidio di soldati e miliziani. Gli spari lacerano l’aria rovente e spezzano decine di giovani vite in marcia per la libertà. Alessandro Latorre, diciassette anni, assiste impotente a una violenza efferata, destinata a segnare per sempre la sua generazione. Per lui, come per tanti altri ragazzi, quella è l’estate in cui l’innocenza finisce. Italo Acquaviva, detto Lallo, è il «cugino gemello» di Ale, nato lo stesso giorno dello stesso anno. Sono opposti e inseparabili. Lallo è un ribelle, campione dello sport, giovane promessa del circolo canottieri della città; Ale, impegnato in politica, frequenta brillantemente il liceo classico e suona nei Jazz Boys, una piccola band clandestina. A settembre, dopo l’armistizio, un gruppo di giovani intellettuali occupa la sede di Radio Bari, e in breve tempo lo strumento di propaganda del Regime si trasforma nella più importante voce della lotta di liberazione in Europa. È proprio negli studi radiofonici che Alessandro incontra Carolina Fitzgerald, una ragazza italo-irlandese rifugiata a Bari con la famiglia dopo il bombardamento di Roma. Carolina è brillante, ironica, bellissima, e canta divinamente. Le vite dei ragazzi, in bilico sullo strapiombo del mondo, stanno per cambiare, per sempre. Francesco Carofiglio ci regala una grande storia di coraggio, amicizia e amore in cui i sogni dell’adolescenza si intrecciano alla realtà dolorosa di un’Italia ferita. Sullo sfondo degli eventi che segnano le sorti del conflitto mondiale, Alessandro, Lallo e Carolina varcano la soglia dell’età adulta, per non voltarsi più indietro. Dai microfoni di Radio Bari suonano le note di una musica nuova. Si alza una voce di speranza, la voce di chi non si arrende e ha deciso di lottare. La resistenza è di tutti.

Lo sbilico

«Il problema era che io aspettavo i corvi, e invece arrivavano i pensieri». Cosa accade quando la realtà si smaglia, e lascia entrare l’allucinazione? Quando la paura ti avvinghia e si accorcia il respiro? Quando l’unico modo che hai per stare al mondo è vivere su un precipizio, nello «sbilico» delle cose? Alcide Pierantozzi si è immerso in quel precipizio, e ne è uscito stringendo tra le mani un libro unico, letterario e ossessivo, capace di raccontarci per la prima volta in modo crudo e vero, “da dentro”, un male che è di molti. Una storia di una potenza disarmante, che urtica e lenisce insieme, e che una volta iniziata pretende di essere letta fino all’ultima parola. O bevuta fino all’ultima goccia, come una medicina. Alcide ha quarant’anni, a volte dorme ancora con sua madre, prende sette pasticche al giorno (cinque la mattina e due dopo cena), ed è considerato «un paziente lucido, vigile, collaborativo, dall’eloquio fluido». È un essere umano «difettoso» tra i tanti, ma i suoi difetti stanno tutti dentro quattro pagine di diagnosi controfirmate da uno dei più famosi psichiatri italiani: «disturbo bipolare», «spettro dell’autismo», «dissociazione dell’io», «antipsicotici», «pensieri di mancata autoconservazione»… Dal suo esilio in una cittadina dell’Abruzzo, dove ogni cosa sembra da sempre uguale a sé stessa, Alcide ci racconta il tempo melmoso delle sue giornate. Le ore in spiaggia, o a sfinirsi in palestra, dove va per riguadagnare in muscoli quello che ha perso in lucidità mentale. Soprattutto ci racconta – con tutta la chimica che ha in testa – cosa accade quando l’equilibrio psichico s’incrina: l’innesco della paranoia, la percezione che si sdoppia, il modo in cui il tempo fermo di un’attesa non è mai davvero fermo, perché è lì che arrivano i pensieri. Nel suo resoconto si alternano momenti di un “prima” a Milano, la città che da sola sembrava poterlo tenere in vita, e di un “prima ancora”, un’infanzia in cui tutto faceva già troppo male ma a salvarlo c’erano la nonna, la bicicletta, tutto uno zoo di animaletti di campagna. Nel presente, invece, c’è la vita con sua madre, che è insieme origine, scandaglio e unico argine possibile delle sue psicosi. E poi c’è l’ossessione per le parole: la ricerca quotidiana in biblioteca, nei dizionari, nei libri, dei termini esatti, che sappiano ridurre l’irriducibile, nominare l’innominabile. Questa è la storia di uno sperdimento, una storia che possiede il dono e la condanna di saper parlare davvero a chiunque. A chiunque, almeno una volta, non si sia riconosciuto nel proprio riflesso allo specchio; a chiunque abbia sentito la realtà passargli accanto come un vento laterale; a chiunque abbia messo in dubbio la fondatezza dei propri pensieri e dei propri desideri. Sono pagine brucianti, che Alcide Pierantozzi ha scritto come se il suo corpo fosse un sismografo, registrando il disagio psichico nella sua forma più pura, descrivendo la violenza – poetica e brutale – di una mente smarrita che cerca di trovare una stabilità impossibile, ma che sempre, sempre, prova a salvarsi. “Lo sbilico” dà voce a un bisogno collettivo fortissimo: quello di nominare con precisione il malessere psicologico, l’alienazione, la medicalizzazione e la solitudine. Un’impresa che può fare soltanto la grande letteratura. «Noi matti non abbiamo solo il diritto di essere soccorsi dai sani, ma anche il dovere di inceppare ogni giorno il mondo per metterlo in discussione ai loro occhi».

L'Inadatta

Figlia ribelle di una famiglia borghese, razzista e conformista degli Stati Uniti, Grace scopre fin da piccola la danza e il jazz. Per fuggire dai suoi genitori si sposa giovanissima con un giocatore di rugby da cui ha la sua prima figlia. Ma il matrimonio dura poco, la madre e il marito tramano alle sue spalle portandole via la bambina. La danza, la vita e il dolore per la perdita la spingono a scappare ancora più lontano, fino a New York. Sono gli anni Sessanta e la città è in fermento; arte, danza, teatro, letteratura si intrecciano nei club e tra le strade.
Nutrita da questo ambiente e dall’amore ardente per Sam, un musicista afroamericano, trombettista che spesso suona con John Coltrane, Grace è al centro della rivoluzione artistica di quegli anni. Partecipa con creatività e talento al movimento della Postmodern dance, basando le sue coreografie sull’improvvisazione e la performance. Ma la droga, i pregiudizi, le incomprensioni e la fatica di essere sia artisti che genitori tormentano la coppia e l’esistenza di Grace, che continua negli anni a sentirsi unfit, inadatta. Gli ostacoli sono moltissimi, gli addii anche, i cambiamenti non mancano, ma Grace ha la tenacia di resistere, non tradire la propria identità e aprirsi sempre al viaggio e alla scoperta.
Chiara Mezzalama, tra le avenues di New York spazzate dal gelo e i vicoli di Roma dove il caldo si attacca alla pelle, ci racconta una figura femminile ammirevole e intransigente che vive intensamente per la sua arte, e lo fa con empatia e inventiva andando al cuore di cosa vuol dire danzare per essere sé stesse.

L'amore mio non muore

Questo è un romanzo. Racconta una storia impossibile. Una storia vera. «Ho deciso di scrivere questo libro per raccontare la storia d’amore più drammatica e potente in cui mi sia imbattuto. Quella di Rossella Casini, giovane piena di vita, vittima di ’ndrangheta. È una storia che raccoglie tutti i colori dell’umano sentire: l’ingenuità e lo slancio, la devozione e l’ossessione, l’amicizia, il desiderio, il coraggio, la delusione, il tradimento, lo schifo, la tragedia. Eppure, per Rossella, la certezza che proprio nell’amare risieda l’unica possibilità di verità e di senso non viene mai meno. L’amore non muore» (Roberto Saviano). Rossella Casini ha poco più di vent’anni, è di Firenze, ha un padre e una madre affettuosi che non le fanno mancare nulla. La sua è un’esistenza tranquilla, anche se siamo nell’Italia del ’77, le piazze sono animate dalle contestazioni politiche, nelle strade si riversano rabbia, violenza, molta eroina. Ad agitare la vita di Rossella, da un giorno all’altro, ci pensa Francesco: lui è uno studente calabrese fuori sede. Il sentimento che nasce fra loro è qualcosa che nessuno dei due aveva mai provato. Trascorsi i primi mesi spensierati, Rossella scopre che la famiglia di Francesco è legata a una potente ’ndrina della Piana di Gioia Tauro. Durante una vacanza a Palmi, dove ha portato anche i genitori, assiste allo scoppio di una faida: un vortice di violenza che travolge tutto e tutti, dal quale Rossella sceglie di non scappare, almeno non senza Francesco. È convinta che il loro amore sia così potente da fermare la mattanza. Che sia il lievito necessario per cambiare il corso delle cose. Il 22 febbraio 1981 Rossella Casini sparisce misteriosamente dopo aver annunciato il proprio rientro a casa. Nessuno la rivedrà più. Sebbene il corpo non sia stato ritrovato, è riconosciuta dallo Stato come vittima di ’ndrangheta. Roberto Saviano ha scritto il romanzo della sua storia, un’avventura umana che strazia, ricolma d’amore, di violenza e di coraggio.

La fine e il principio

All’indomani della seduta del Gran Consiglio che lo depone, il 28 luglio 1943 Benito Mussolini viene deportato a Ponza. Ma su quell’isola dove il regime ha confinato decine di dissidenti il Duce rimane giusto il tempo per celebrare, solo, il suo sessantesimo compleanno; poi viene spostato a Campo Imperatore, in cima al Gran Sasso. Ha perso tutto, non spera più niente. Liberato con un blitz dei paracadutisti del Führer, ricongiunto a una famiglia di cui fa parte uno dei suoi traditori, Galeazzo Ciano, Mussolini viene posto da Hitler a capo di uno Stato fantoccio immobile e plumbeo come le acque del lago di Garda da cui dovrebbe governarlo: la Repubblica sociale italiana. Ma la bestia ferita tenta il suo ultimo colpo di coda. Sono i seicento giorni, dal settembre del 1943 all’aprile del 1945, in cui il nostro Paese conosce la sua ora più buia: è l’ora della violenza più bassa e vile, della Legione Muti e della banda Koch che portano il terrore nelle città, della caccia agli ebrei, dei bombardamenti, della guerra civile. Siamo all’ultimo atto della tragedia del fascismo e della guerra. È la fine dell’impero, della monarchia, la fine dell’uomo che più di ogni altro ha marchiato a sangue il corpo della nostra storia, Benito Mussolini. È la fine di tutti i coprotagonisti, i cortigiani, i conniventi, quelli che fuggono e quelli che rimangono accanto al Duce fino all’ultimo, quelli che cercano “la bella morte” e quelli che hanno continuato a vivere nel dopoguerra cambiando pelle. Ancora una volta non c’è niente di inventato nel dramma di cui si compie l’atto finale. Nell’ultimo pannello della saga di M, Antonio Scurati ci mostra il fascismo repubblichino e lo scempio di piazzale Loreto come mai era stato fatto prima e, mettendo in campo tutta la potenza e la pietas della letteratura, ci racconta la tragica fine del dittatore.

Donnaregina

Chi è davvero ‘o Nasone, accusato di rapina a mano armata, associazione a delinquere, associazione mafiosa, 182 omicidi commessi e commissionati? Se lo chiede la scrittrice a cui il giornale dà l’incarico di intervistare proprio lui, il superboss. A lei che di criminalità non sa niente, che si è sempre occupata di adolescenti, tutt’al più cantanti, attrici, gente dello spettacolo. Il loro è l’incontro di due mondi lontanissimi che tali devono rimanere, almeno nelle intenzioni della protagonista. Eppure, quando lui inizia a parlare, qualcosa cambia. Quest’uomo spietato che alleva colombi e crede negli ufo comincia a interessarla. Non tanto quando si sofferma sulle cronache di furti, sparatorie e vendette, piuttosto per la nostalgia che vibra nei racconti delle donne incontrate e perdute, degli amici morti ammazzati, degli affetti famigliari. Quando insomma, pur non rinnegando il proprio passato, il boss si mostra vulnerabile. Il dubbio: forse la sta manipolando? È sul piano dei rapporti affettivi che boss e scrittrice si incontrano: nelle ferite di genitori incerti, forse sbagliati. Nel mistero dei figli con cui non sanno più comunicare e che temono di aver perso per sempre. Il confronto tra loro, pur sempre carico di diffidenza, si trasforma allora in un viaggio tra ricordi, confessioni, fraintendimenti e proiezioni, ma soprattutto rivelazioni su figli che non sono quello che loro credono. Così, quando la protagonista si trova a cercare le tracce del figlio di Misso nelle strade di Napoli, capisce di cercare qualcun altro: sua figlia che le sta sfuggendo. Nei quattro anni trascorsi dal suo più recente romanzo ci è mancato lo sguardo di Teresa Ciabatti, la sua cifra stilistica unica, la lucidità, l’ironia, l’equilibrio assoluto del fraseggio. Con l’intensità e l’anticonformismo radicale della sua scrittura, Ciabatti conduce una protagonista che le somiglia in territori a prima vista remoti e indecifrabili, per riportarla a casa più dolente e saggia, capace di riconoscere il baluginare dell’umano ovunque si presenti.

Anatomia della battaglia

Un padre carismatico alpinista che ha fatto dei miti fascisti di gioventù un anacronistico modello comportamentale, e ora malato; una madre ossessionata dalle apparenze e mossa da un irrefrenabile vitalismo; un fratello votato alla perfezione e una sorella in fuga fin da bambina: il narratore osserva le loro anaffettive e inconciliabili solitudini e cerca di prepararsi alla morte del genitore, di comprendere da dove scaturisca la forza recondita del loro legame, come e perché per quell’eterno reduce di guerra il cancro sia solo una sfida privata e disprezzabile. E mentre il corpo del padre resiste strenuamente alla morte, il protagonista analizza il proprio lessico famigliare alla ricerca di spiegazioni e fa i conti con la vocazione alla scrittura e con i sotterranei moventi della propria adesione ai movimenti estremisti della sinistra negli anni ’70. Un romanzo scritto senza indulgenza, che racconta come la storia, mimetizzata nelle consuetudini di ogni famiglia, plasma inavvertitamente o meno l’esistenza di ciascuno di noi.

Littérature italienne traduite

L'invention d'Eva

Star d’Hollywood, Hedy Lamarr invente le saut de fréquences, communication sans fil à l’origine du Wi-Fi. Quand elle apporte son invention à la Marine américaine, personne ne la prend au sérieux.
Le narrateur découvre son existence par quelques mots prononcés par sa soeur cadette, surdouée confinée dans un établissement psychiatrique, et dresse un parallèle entre ces deux êtres exceptionnels.

Dans la chambre forêt

Alors qu’elle attend impatiemment de retrouver Olivier, son grand amour marié à une autre femme et dont elle a été séparée par les confinements, Chiara apprend qu’il est décédé. Elle tente de faire discrètement un deuil qui semble illégitime aux yeux des autres en raison de leur liaison adultère.

Une rumeur dans le vent

Barbara a la vingtaine et elle vit laborieusement du baby-sitting qu’elle pratique. Entre retard de loyer, bottes en fin de vie, thèse particulièrement récalcitrante et cœur en miettes, elle trouve difficilement la paix au sein de cet équilibre instable. Lorsque la célèbre Marie-France l’embauche dans sa boutique de vêtements, l’espoir est de nouveau permis. Évoluant petit à petit dans ce monde de la mode qu’elle connaît si peu, Barbara va devenir une employée modèle. Pour prolonger le succès de sa boutique, Marie-France lance, sur le modèle parisien, une collection dédiée aux jeunes filles. Pris d’assaut, le magasin ne cesse de recevoir des adolescentes, ravies de pouvoir acheter ce qu’elles veulent sans avoir besoin de l’aval de leurs mères. Mais Barbara sent qu’il y a une ombre au tableau, les clientes se font plus rares, certains passants deviennent agressifs. Elle se rend alors compte que, parfois, les personnes les plus proches de nous sont aussi celles que l’on connaît le moins…

La récréation est finie

Marcello, la trentaine, vit à Viareggio, en Toscane. Il semble se complaire dans sa condition d’étudiant dilettante, se satisfaisant de petits boulots. Afin d’échapper à un avenir tout tracé – reprendre le café de son père –, il tente de décrocher une bourse de doctorat en lettres et, contre toute attente, l’obtient.
L’aspirant chercheur se voit alors confier l’étude de l’œuvre de Tito Sella, un terroriste des années de plomb, rapidement arrêté puis décédé en prison, après avoir achevé divers écrits, dont sa prétendue autobiographie, La Fantasima – un manuscrit perdu et fantasmé, qui devient pour Marcello un véritable objet de quête.
Deux histoires se tissent en parallèle. D’une part, la vie quotidienne de Marcello et de son groupe d’amis dans une petite ville de province, ainsi que sa découverte des arcanes du monde universitaire avec ses luttes de pouvoir et d’egos. D’autre part, celle de Tito Sella, et l’identification progressive du jeune homme à cette figure du passé, mue par une forme d’empathie et d’admiration pour ce terroriste-écrivain.
Œuvre singulière et plurielle, La récréation est finie raconte le parcours de deux jeunes insatisfaits, de deux générations perdues, de deux époques à l’incroyable symétrie.

Nives ou les cœurs volatiles

Cinquante ans, un cap difficile à passer, et particulièrement pour le professeur Sacerdoti, écrivain et universitaire de renom, qui subit, pour avoir cité en cours une phrase tendancieuse de Flaubert, une accusation d’antiféminisme. Sa désinvolture affichée ne fait qu’aggraver son cas. Honni par des influenceuses et des centaines de followers, rayé du monde universitaire, il choisit de se retirer dans un isolement dédaigneux. Célibataire et sans enfant, la solitude ne lui a jamais fait peur. Mais le hasard vient le débusquer car, de façon inattendue, on lui assigne le rôle de tuteur d’un lointain petit cousin désormais orphelin. Le parallèle avec sa propre vie s’impose. N’a-t-il pas lui aussi connu le même destin lorsque sa mère est morte en tombant d’un balcon et son père, soupçonné de l’avoir poussée, a été emprisonné ? Apprivoiser le petit garçon s’avère difficile, mais peu à peu l’enfant finit par s’attacher à son tuteur et Sacerdoti prend goût à son nouveau rôle. Hélas un héritage mal venu fait du garçon la proie de parents avides qui réclament son retour à Londres auprès d’eux…

L'île des femmes qui volent

Sorcières dansant nues autour des flammes sur des plages isolées, femmes qui se voient pousser des ailes et s’envolent dans le ciel… Depuis le début du XXe siècle, on raconte qu’il se passe des choses étranges à Alicudi, une île volcanique oubliée de tous au large de la Sicile.
Alors que faire quand, comme Caterina, la jeune héroïne de ce roman, vous n’êtes rien et n’avez rien d’autre que la terre sous vos pieds, les ongles noirs et les mains crevassées, et que le rêve, dévastateur, halluciné, est plus séduisant que la réalité ? Eh bien, voler !
Chronique familiale, parabole féministe, L’Île des femmes qui volent est avant tout un livre où l’on ressent l’intensité des éléments, l’ancrage des croyances et la force des mythes, vecteurs d’identité individuelle et collective depuis la nuit des temps. Entre obsession, fascination, fantasme et réalité, une ode à l’émancipation et à la liberté.

Littérature française et du monde

Les jardins perdus

France, 2023. Le pays se remet difficilement des émeutes. Au milieu des cendres et des barricades, la disparition de Martin Chevallier passe presque inaperçue. Face à l’inaction de la police, son frère Zac est prêt à tout pour le retrouver. Mais dans le quartier, une rumeur prétend que le jeune homme aurait rejoint un groupuscule d’extrême droite.

Kolkhoze

‘Cette nuit-là, rassemblés tous les trois autour de notre mère, nous avons pour la dernière fois fait kolkhoze. »
Au lendemain de la Seconde Guerre mondiale, un jeune bourgeois bordelais rencontre Hélène Zourabichbvili, la fille d’une aristocrate germano-russe ruinée et d’un Géorgien bipolaire disparu à la Libération. Après le mariage, la jeune femme prend le nom de Carrère d’Encausse puis devient une spécialiste internationalement reconnue de la Russie et secrétaire perpétuelle de l’Académie française.

La nuit au coeur

« De ces nuits et de ces vies, de ces femmes qui courent, de ces cœurs qui luttent, de ces instants qui sont si accablants qu’ils ne rentrent pas dans la mesure du temps, il a fallu faire quelque chose. Il y a l’impossibilité de la vérité entière à chaque page mais la quête désespérée d’une justesse au plus près de la vie, de la nuit, du cœur, du corps, de l’esprit.
De ces trois femmes, il a fallu commencer par la première, celle qui vient d’avoir vingt-cinq ans quand elle court et qui est la seule à être encore en vie aujourd’hui.
Cette femme, c’est moi. »
La nuit au cœur entrelace trois histoires de femmes victimes de la violence de leur compagnon. Sur le fil entre force et humilité, Nathacha Appanah scrute l’énigme insupportable du féminicide conjugal, quand la nuit noire prend la place de l’amour.

Nous sommes faits d'orage

A la mort de sa mère, Sarah se voit remettre pour tout héritage les clés d’une bicoque aux confins du monde, et une consigne : « Trouve Elora. » Direction l’Albanie, où elle découvre un village oublié, niché au cœur d’une montagne sauvage.
Sur place, les locaux sont formels : Elora est morte il y a bien longtemps.
Trois décennies plus tôt, alors que le régime despotique d’Enver Hoxha étend son joug jusque dans les campagnes, Elora et son ami Agon se font une promesse : tant qu’ils seront ensemble, tout ira bien. Mais alors que l’adolescente n’aspire qu’à mener une vie sans entraves, sa mère la gronde ; et si les hommes, eux, sont libres, ils ont également l’obligation d’appliquer la vengeance du sang. Elora enrage : à quoi bon être la fille de feu, comme les villageois l’appellent, si c’est pour vivre prisonnière ?
Tandis qu’un berger grave des poèmes sur les rochers et qu’une guérisseuse écoute les voix de la rivière, la jeune frondeuse s’engage sur le périlleux chemin de la liberté. Ses choix détermineront la vie d’une lignée de femmes, dont Sarah.
De Tirana aux fjords islandais, Marie Charrel dresse une fresque lumineuse servie par un imaginaire éblouissant, où s’entremêlent résistance, ôde à la nature et pouvoir des mots.

Le Parlement de l'eau

Après « Viendra le temps du feu », Wendy Delorme bâtit un roman polyphonique, dans lequel elle donne autant la voix aux humain.es qu’aux éléments, à commencer par les fleuves, pour questionner réchauffement climatique et montée du fascisme, tout en donnant de la puissance pour agir. Entre dystopie, utopie, fable politique, chronique de l’actualité, enquête sur l’origine d’un ruisseau, conte et réflexion sur le pouvoir de l’écriture, ce roman confirme le talent de Wendy Delorme pour la narration et pour questionner les grands enjeux contemporains avec autant de sérieux que d’humour.

Les promesses orphelines

On racontait qu’on allait marcher sur la Lune, on disait qu’en l’an 2000 on se déplacerait en voiture volante. On parlait d’un Aérotrain capable de battre tous les records de vitesse.
Mais comment participer à tout ça quand on vit, comme Gino, au fin fond d’un village de l’Orléanais, quand le bulletin scolaire est en berne, quand on se demande comment séduire Roxane, la fille entrevue au bal du village des années plus tôt ?
Gilles Marchand, fidèle à ses personnages toujours en décalage, nous offre une traversée poétique des Trente glorieuses par un jeune idéaliste, la tête pleine de rêves plus grands que lui, acteur à sa manière d’un monde en accélération où le bonheur pour tous semblait à portée de main.

La joie ennemie

En passant une nuit à l’Institut du monde arabe, l’autrice se laisse rattraper par son passé devant une exposition consacrée à Baya, figure majeure de la peinture algérienne. Elle revit une scène de l’été 1994 où, avec ses parents, elle tombe sur un faux barrage tenu par un groupe islamique armé. En quête de vérité, elle confronte ses souvenirs, interroge sa famille et tente de combler les blancs.

Des enfants uniques

Hector et Luz sont amoureux depuis l’adolescence. Aux yeux du monde, pourtant, ils sont incompatibles : du panel des amours possibles est exclu le leur. Redouté par leurs familles respectives, empêché par la société, il n’a nulle place où s’installer. Hector et Luz sont handicapés et, visiblement, leurs coeurs ont des raisons que les autres font mine d’ignorer. Malgré tout, par leur force et la grâce des rencontres, celle de Carlo notamment, leur éducateur, un couple se construit. Roméo et Juliette fragiles et entravés, ils vont chercher à abattre petit à petit les obstacles, dont celui, si tenace, de l’infantilisant regard de l’autre. Avec une écriture aussi incarnée que précise, Gabrielle de Tournemire livre un roman d’apprentissage, chemin de compréhension de soi et de l’autre, micro-fresque de la naissance possible d’une famille différente, unique.

Ce que je vole à la nuit

Dans une maternité, entre nuits blanches et émerveillement, Rebecca se remémore un fragment de son passé : ses années d’étudiante à Londres, dans une classe singulière où seuls les voix et les textes des femmes trouvaient écho.
Gravitant autour de la figure de Virginia Woolf – qui a elle-même étudié au King’s College –, les jeunes femmes apprenaient à lever les silences sur leur propre vie.
Pourquoi ces visages et ces moments refont-ils surface avec tant d’insistance ? Bientôt, c’est l’écrivaine britannique qui s’invite dans la danse, accompagnant ce voyage littéraire et existentiel.
Avec une écriture délicate et lumineuse, Rebecca Benhamou rend un hommage vibrant à Virginia Woolf et tisse une réflexion profonde sur la maternité, la quête de soi et le poids des histoires enfouies.

Le corbeau qui m'aimait

En voyage en Autriche, Nour tombe sur Adam : une âme égarée en guenilles, fin comme une tige de bambou, les yeux noyés de crack et de bière bon marché. Ils étaient comme des frères, pleins de projets et de rêves, à leur départ du Soudan et sur la périlleuse route des Fourmis. Mais Adam ne le reconnaît pas – et disparaît. Il est retrouvé mort quelques jours plus tard, sur la route du retour, comme rentrant au pays. Une folie.
Nour et tous ceux qui l’ont croisé racontent qui était Adam, l’homme qui parlait aux corbeaux. Eva, qui l’héberge à Graz sur un coup de tête ; Michaël, le technicien de cirque italien qui les emmène en voiture à Zagreb puis en Hongrie sans se faire payer ; Ibrahim qui les initie aux codes et usages de la Jungle ; le forgeron syrien devenu passeur ; et puis Zahra avec son bébé, Zahra dont Adam tombe amoureux, Zahra dont le talisman dérisoire, une rose blanche en plastique, ne le quittera jamais. En tous, il laisse un vide éternel.
Véritable immersion dans la Jungle de Calais, zone de non-droit où se regroupent sans se mêler les communautés venues d’Afrique, du Moyen-Orient ou d’Asie centrale, où la poésie sait aussi se nicher au détour d’une tentative de traversée en ballon ou d’une rupture scellée par la cruche de terre cuite brisée à quatre mains, Le corbeau qui m’aimait est un roman sensible, engagé et humaniste.

policiers / polars

Tra lei e me

Pietro Valvassori fa l’avvocato e gira su una bici nera con i freni a bacchetta e le borse di pelle. I capelli gli si sono ingrigiti a trent’anni, l’orecchino se l’è messo quando ha detto addio a una onesta ma anonima carriera da rugbista. Ora ha superato i cinquanta e porta cravatte bizzarre. Non è un principe del foro ma ha fama da difensore dei deboli. È diventato anche l’avvocato di riferimento per donne vittime di violenza. Qualche volta, anzi troppe, lavora pro bono. Poi, un giorno, l’avvocato delle giuste cause fa una specie di inversione a U, per la prima volta accetta di difendere un indagato per omicidio, per un femminicidio: Lorena, agente immobiliare di un certo successo, è stata strangolata in un immobile che trattava in esclusiva. Solo poche ore dopo aver salutato il compagno Leandro. Le indagini della polizia virano proprio su Leandro che invece, con determinazione, si dichiara innocente e affida a Valvassori la difesa. La notte prima dell’interrogatorio l’avvocato incontra il suo assistito. Chi è veramente Leandro, chi era Lorena? Qual era il loro rapporto, quali crepe nascondeva, cosa ha in mano la polizia per sospettare del compagno della vittima? L’avvocato fa di tutto per minare la sicurezza dell’indagato, trascinandolo su un ring in cui non si risparmiano colpi proibiti e la realtà dei fatti si rivela un gioco di specchi infranti. Da cui emergerà non solo la verità sulla morte di Lorena ma soprattutto l’enigma delle relazioni sentimentali, della dinamica dell’amore, dal fervore appassionato al disagio dell’assuefazione. In cui una sottile, incorporea crudeltà accomuna chi si insegue e si desira e chi ha smesso di desiderarsi. Giampaolo Simi ci consegna forse il suo romanzo più teso. Una lunga notte, un palcoscenico in cui serpeggia una doppia tensione: credere a un uomo accusato di aver ucciso la compagna o al suo avvocato che pretende dall’assistito una sincerità che sembra coincidere solo con una piena confessione? Alla fine, dopo il buio, sarà l’alba a portare finalmente la luce.

Giallo Italia

Terra di santi, poeti, navigatori e… giallisti. In Italia assistiamo alla vorticosa crescita di una schiera di penne talentuose che, negli ultimi anni, ha regalato al panorama letterario storie di delitti e crimini ambientati in ogni angolo del Bel Paese. Questi romanzi, amati dai lettori, ci offrono un ritratto vivido e appassionante della realtà, raccontandoci città, borghi, tradizioni e, ovviamente, la squisita gastronomia che caratterizza ogni provincia. Giallo Italia è una guida tematica che vi accompagnerà in un affascinante viaggio attraverso i luoghi letterari del crime italiano, saltando da una regione all’altra, tra un consiglio letterario e un riferimento cinematografico o culinario. Vi porteremo alla scoperta di un’Italia inedita, ricca di mistero e suspense; esploreremo i luoghi che hanno ispirato i maestri del genere, da Camilleri a Scerbanenco, passando per tanti altri. Attraverso le loro parole ripercorreremo le vie delle grandi città e i sentieri di incredibili paesaggi, andremo a caccia di segreti tra metropoli e montagne, avvolti dalle atmosfere mediterranee o immersi negli scorci mozzafiato di piccole contrade. Una guida alla scoperta dei luoghi che hanno ispirato la letteratura gialla e noir del nostro paese.

L'iguane

Bologne. Grazia Negro est encore étourdie par l’anesthésie de la césarienne et elle sourit. Enfin, elle a découvert ce qu’elle voulait être : une mère. Finies les enquêtes, les morts, les chasses aux monstres. Elle est heureuse. Mais elle se rend compte que quelque chose ne va pas. Une infirmière lui prend ses deux bébés, tandis qu’un officier pousse son lit hors de la chambre. Son équipe l’enlève à la maternité pour la mettre à l’abri. L’Iguane, le tueur fou qui s’en était pris aux étudiants des années auparavant, a disparu…

L'autre loi

« Il ne leur reste que la religion pour montrer qu’ils existent. Ce nouveau terrorisme est une forme dégénérée de la lutte de classes. « 
Pour la première fois depuis des années, Soneri se trouve vraiment désemparé. Ce n’est ni à cause du meurtre sur lequel il enquête, ni de l’hypocrisie des politiques ou de ses supérieurs. Pas même à cause de sa santé déclinante. Le vrai problème, c’est le monde dans lequel il est entré, qui ne ressemble en rien au sien. Tout a commencé avec le meurtre de Hamed, un jeune tunisien employé pour assister un vieil aveugle. En revenant sur ses traces, Soneri tombe tête première dans le monde de la communauté musulmane de la banlieue de Parme, où la tension entre immigrés et locaux atteint son paroxysme. Quelle est la véritable raison de ce conflit ? S’agit-il de questions culturelles et de fondamentalisme religieux ? Ou d’une lutte pour le contrôle du trafic de stupéfiant ? La seule chose que tous semblent avoir en commun est une haine visible …
Valerio Varesi aborde ici l’une des questions les plus controversées de notre époque, la relation entre les communautés religieuses.

Il coccodrillo di Palermo

Rodolfo Anzo è un regista di documentari che abita a Roma. Da più di dieci anni non torna nella sua città natia, Palermo, con cui ha un rapporto conflittuale tanto che sarebbe felice di non farvi più ritorno. Improvvisamente, però, è costretto a cambiare i suoi piani: la vicina di casa dei genitori, ormai defunti, lo avverte che qualcuno si è introdotto nell’abitazione, dileguandosi senza trafugare alcun oggetto di valore. Sembrerebbe un furto andato a vuoto, ma in casa Rodolfo si imbatte in sei bobine di intercettazioni telefoniche che il padre poliziotto aveva illegalmente conservato, insieme a un messaggio in cui si chiede di restituirle alle persone intercettate. L’uomo decide di mettersi alla ricerca dei misteriosi intercettati, ma non sa fin dove questo incarico lo porterà: con la complicità di una Palermo stregata, dai contorni sinistri e surreali, Rodolfo affronterà la verità tra le ombre della memoria di suo padre. Seguendo l’indagine di un figlio sui misteri di un padre, Roberto Andò ci accompagna tra le strade e gli incontri di una città fascinosa e malata, sospesa tra il peso della colpa e il desiderio di redenzione e giustizia. Un labirinto magico di voci e volti che emergono da un passato ambiguo e reticente.

Passé, présent et après

Bologne, années 1970. Alors que les étudiants manifestent dans les rues, Sarti Antonio est chargé par son supérieur, Cesare Raimondi, de surveiller le palais du Roi Enzo, où se tient une exposition de pièces précieuses provenant du monde entier. Un matin, il découvre que les trois pièces les plus rares et les plus précieuses se sont mystérieusement envolées. Sanctionné, le sergent est affecté, en compagnie du fidèle Felice Cantoni au volant de la voiture 28, aux rondes de nuit dans le quartier du Pilastro, construit à la périphérie de la ville pour accueillir les immigrés venus du sud de l’Italie. C’est dans ce « ghetto » que Sarti Antonio rencontre un soir Claudio, 11 ans, qui démonte et vole les pneus d’une voiture. Entre les deux que tout oppose naît une véritable amitié. Et si le Pilastro marque à jamais le destin du jeune Claudio, c’est grâce à lui, et bien entendu avec l’aide de Rosas, l’éternel étudiant révolutionnaire, qu’à force d’obstination notre sergent parviendra à retrouver le coupable du vol des pièces précieuses. Dans cette nouvelle aventure cruelle et tendre, Loriano Macchiavelli n’a de cesse de malmener son enquêteur en proie à un monde dominée par ceux dont la seule préoccupation est le pouvoir et l’argent. Il le plaint, le rudoie, l’aime parce qu’il est imparfait et boit autant de café que lui. Pour notre plus grand plaisir.

bd / romans graphiques

Journal inquiet d'Istanbul - T2

Loin d’être un militant ou un intellectuel, Ersin Karabulut est avant tout un dessinateur animé par sa passion de créer. Avec ses complexes et ses doutes, il ne cherche qu’à faire ce qu’il aime : dessiner. Ses amis et lui lancent alors « Uykusuz », un magazine satirique qui rencontre un succès immédiat, particulièrement auprès des jeunes. Mais dans une Turquie en pleine mutation, les réalités politiques viennent bousculer son quotidien. À travers des moments drôles, touchants, parfois douloureux, ce livre nous plonge dans le quotidien d’un créateur emporté malgré lui par les tourments de son époque, dans un pays où la société devient de plus en plus conservatrice et où les libertés reculent.

Marcie. Le point de bascule

Alors que la cinquantaine arrive, et avec elle les affres de la périménopause, Caroline se fait licencier de son travail. Constatant que plus personne ne la considère, Caroline décide de mettre à profit sa fadeur pour devenir détective privée dans une agence réputée. Ce changement de cap va la conduire jusqu’à New York sur les traces d’un mystérieux fantôme, et à la rencontre d’elle-même, en lui permettant de renouer avec sa véritable identité, celle de Marcie Bangor !

Cati Baur s’empare avec malice d’un sujet de société, l’invisibilisation des femmes mures, pour écrire un polar feel-good, échevelé, joyeux et haut en couleurs, à l’intrigue ficelée et aux dialogues savoureux.

Estime de soi et fin du monde

Pendant plus de dix ans, Luke, dessinateur de bandes dessinées, a tout investi dans son travail et en a tiré un certain succès. Mais deux ans après la publication de son dernier livre, tandis que sa créativité est au point mort et après que son frère jumeau
 ne l’a pas choisi comme témoin de mariage, la carrière et
l’estime de soi de Luke semblent s’être désintégrées.
Sur fond de changement climatique, Estime de soi et fin
du monde s’étend sur deux décennies pour accompagner
la redécouverte tragicomique de Luke. Entre multiples
tentatives de reprise en main grâce à des manuels de développement personnel, écriture d’un scénario policier
 pour pimenter un séminaire de cohésion d’entreprise,
 travail de téléconseiller pour vendre des assurances-vie
 et participation à l’adaptation cinématographique
catastrophique d’une œuvre de jeunesse, Luke
 ne cesse de chercher la place qui lui revient
dans un monde qui s’effondre autour de lui.
Mêlant humour, questionnements sur les relations familiales et amoureuses et introspection, cet ouvrage interroge le conditionnement social qui agit sur chacun d’entre
 nous et la manière de déterminer son rôle face
aux bouleversements majeurs de notre époque.

ESSAIS / DIVERS

Comment nos voyages parlent de nous

« Nous bougeons tous. Mobiles, nous nous déplaçons et circulons sans cesse. Être animé est par définition le propre de l’animal humain comme de ses semblables. Mais voyager, c’est autre chose… » Qu’est-ce que vos voyages disent de vous ? On a tendance à réduire la question de la mobilité à celle des « flux », mais il y a bien d’autres mobilités, avec des origines, des buts. Quand on évoque la mobilité liée aux loisirs, on l’associe tout de suite au tourisme, alors que dans la plupart des cas, les deux n’ont rien à voir. Un voyage à l’étranger, même hors du cadre du travail, n’a pas forcément une vocation touristique. On nie les raisons et imaginaires qui ont précédé l’existence du déplacement. Le voyage en dit beaucoup sur nous, nos habitudes, nos existences. Il convient d’être étudié et analysé pour ce qu’il est, et non pas comme un simple critère accolé au tourisme. Une analyse fine et détaillée du voyage par un spécialiste de la mobilité, toujours à l’écoute des questionnements actuels. Jean-Didier Urbain est sémiologue, ethnologue et anthropologue. Il est notamment l’auteur de L’idiot du voyage. Histoires de touristes (Payot).

Alice au pays des idées

La jeune Alice s’inquiète pour son avenir et celui de la planète. Alors qu’elle cherche un mantra ou une phrase pour la guider, elle bascule dans le monde des idées. Avec l’aide de nombreux personnages fantaisistes, elle navigue dans cet univers symbolique et découvre les principaux courants de pensée de l’histoire.

La sagesse des océans

Comment se sentir pleinement vivant dans un monde où l’éloignement de la nature et les exigences du quotidien anesthésient nos sens ? À travers ses mémoires fascinants, l’explorateur Craig Foster nous entraîne dans les lieux les plus extraordinaires de la planète, des grands fonds marins africains aux repaires de crocodiles du delta de l’Okavango… Il nous invite à retrouver cette connexion profonde avec la nature sauvage, celle qui nous revitalise et réveille notre instinct, alors que la société moderne semble vouloir nous dompter. Dans ce récit intime et immersif, Foster puise dans des décennies de plongées quotidiennes, dans les enseignements des mentors indigènes, dans l’observation intense des animaux qui lui ont aussi servi de guides, toute la sagesse nécessaire pour vivre en harmonie avec notre environnement. Il nous révèle aussi ce que les dernières découvertes scientifiques nous apprennent sur les étonnantes capacités du vivant.

L'Heure des prédateurs

« Aujourd’hui, l’heure des prédateurs a sonné et partout les choses évoluent d’une telle façon que tout ce qui doit être réglé le sera par le feu et par l’épée. Ce petit livre est le récit de cette conquête, écrit du point de vue d’un scribe aztèque et à sa manière, par images, plutôt que par concepts, dans le but de saisir le souffle d’un monde, au moment où il sombre dans l’abîme, et l’emprise glacée d’un autre, qui prend sa place. »
Giuliano da Empoli nous livre le compte-rendu aussi haletant que glaçant de ses pérégrinations au pays de la puissance, de New York à Riyad, de l’ONU au Ritz-Carlton de MBS. Il nous guide de l’autre côté du miroir, là où le pouvoir s’acquiert par des actions irréfléchies et tapageuses, où des autocrates décomplexés sont à l’affût du maximum de chaos, où les seigneurs de la tech semblent déjà habiter un autre monde, où l’IA s’avère incontrôlable… Aucun doute, l’heure des prédateurs a sonné. L’auteur du Mage du Kremlin les regarde en face, avec la lucidité d’un Machiavel et la hauteur de vue du moraliste.

60 secondes... Pizza !

100 recettes de pizza cuites en 60 secondes, c’est possible, vous ne rêvez pas ! Rien n’égale une pizza maison, mais le temps de cuisson est parfois trop long…
Heureusement, grâce au four à pizza domestique, il est maintenant possible de cuire une pizza aussi bonne que celle de la mamma en 60 secondes : pâte croustillante, garniture fondante, délicieux goût de feu de bois et maxi plaisir…

Italie ​- Les plus beaux road trips

Pour voyager à l’écart des grands axes.
Un guide Lonely Planet pour partir à la découverte des superbes paysages de l’Italie et de ses non moins sublimes cités de manière originale, par ses routes.
Un livre tout en couleurs, détaillant les trajets et les temps fort de chacun : ville, site, paysage, plage…
40 itinéraires pour préparer ses prochains voyages en Italie : les sommets des…

Les cendres de Gramsci

Inédit en français, Les cendres de Gramsci (Le ceneri di Gramsci) est le plus célèbre des recueils de poèmes de Pier Paolo Pasolini. Publié en Italie chez Garzanti en 1957 et lauréat du prestigieux prix Viareggio (ex aequo avec Les Poésies de Sandro Penna, dans la section poésie, Le Baron perché d’Italo Calvino et Valentino de Natalia Ginzburg, dans la section récit), il est traduit aujourd’hui intégralement pour la première fois en français. Seulement quelques poèmes avaient été déjà traduits et intégrés dans des anthologies dans les années 1980. Le volume est composé de onze poèmes datés de 1951 à 1956. Le titre est emprunté à un poème imaginé devant la tombe d’Antonio Gramsci, pas loin de celle de Shelley (comme nous le fait remarquer Pasolini lui-même dans une note), au cimetière non-catholique de Rome. Plusieurs poèmes font référence à des évènements de l’époque, entre autres l’accusation d’obscénité vis-à-vis de son roman Ragazzi di vita. L’écriture poétique du recueil tend à la prose, effleure l’essai, on reconnait les circonvolutions de la pensée propre à Pasolini, ses paysages, ses prises de position, ses questionnements, son lyrisme en action. C’est une écriture en vers à la fois intellectuelle et populaire, qui cherche à dépasser cette binarité, pour affirmer une nouvelle « poésie civique ». Notre édition est bilingue italien-français.

La confusion des étoiles

« L’air, le feu et la terre : trois éléments à l’origine d’une poésie de haute altitude, dans laquelle la parole a une vocation salvatrice, les poèmes apparaissant comme des antidotes à la violence du monde, à la corruption du langage et aux aliénations en tout genre. C’est pourquoi il est si urgent de lire aujourd’hui Alda Merini. »

JEUNESSE

L'homme qui plantait des cactus

Le vieux Bacoco défend son manguier comme un trésor. Mais la petite Asna parvient à se frayer un chemin parmi les cactus qui le protègent. En punition, elle doit lire au vieil homme un des innombrables ouvrages empilés dans sa cabane. Quand elle comprend que Bacoco ne sait pas lire, elle décide de lui apprendre en échange de l’accès au manguier.

Pimpa. 50 storie a fumetti

Le più belle avventure a fumetti che hanno appassionato tante generazioni di bambini in un libro imperdibile, per festeggiare i 50 anni dell’amatissima Pimpa. Una raccolta di 50 fumetti di Pimpa in un libro da collezione: storie surreali, oniriche, comiche, liriche per entrare nel mondo della cagnolina a pois rossi che, dalla sua prima apparizione il 13 luglio del 1975 sul Corriere dei Piccoli, ha fatto affezionare a sé generazioni di piccoli lettori. Dialoghi facili ma mai banali, linee tonde, colori intensi ed esuberanti, le storie di Pimpa si sviluppano attraverso una logica interna che si ripete e tutte partono dalla sua curiosità verso ciò che la circonda. La realtà diventa così il pretesto per entrare nell’immaginazione, dove tutto può succedere. I fumetti di Pimpa sono adatti ai più piccoli per il linguaggio semplice e immediato, ma perfetti anche per gli adulti che sono cresciuti con questa compagna speciale. Età di lettura: da 3 anni.

Les grands explorateurs

Partez à la découverte du Monde Antique. Une aventure avec de nombreuses réponses à des questions intrigantes, racontant l’histoire de l’exploration depuis l’aube de l’humanité jusqu’à l’avenir. Sur les traces de quelques personnages clés, anciens et modernes, découvrez comment notre perception du monde connu a évolué au fil des millénaires.

Au coeur de cette oeuvre se trouvent les défis, les difficultés, les découvertes, et pas seulement la vie des grands explorateurs, bien qu’ils jouent un rôle important dans le récit. Un voyage fascinant à travers le monde et le temps.

Je cherche mon histoire

Où trouver son histoire, sa place, le sens de la vie ?
Signé Giovanni Colaneri, le prodige de l’illustration italienne, cet album sur la quête de soi s’adresse tant aux parents qu’aux enfants, dès 4 ans.

Les maisons des animaux

Les poissons et les coraux vivent ensemble, mais la panthère des neiges aime être seule. L’aigle royal préfère les hauteurs, le blaireau les profondeurs. Les castors construisent des maisons-forteresses, la cigogne s’installe dans les cheminées et l’escargot porte sa maison sur son dos. Dans la nature comme dans la vie, il y a des milliers de manières d’habiter le monde. Un album aux couleurs acidulées pour partir à la découverte des maisons des animaux.

Ah, les filles !

En vacances chez son oncle, le photographe du village, Fabien se retrouve embarqué dans une inextricable histoire : un accident de voiture pour le moins suspect, un domaine qui suscite les convoitises des promoteurs immobiliers au grand dam des riverains, un incendie, des secrets de famille remontant à la Résistance et à la conquête de l’Algérie qui ressurgissent, et des filles… Ah ! les filles !
Pierre Leterrier a déjà publié à L’atelier Du Poisson Soluble « En Être ou pas », ainsi que « Le Village magique » et « Camille au pays des mots », co-écrits avec Valérie Dayre.

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