Nouveautés

Janvier 2025

Voici une sélection des nouveautés littéraires que vous pourrez trouver dans votre librairie L’accent qui chante.

À réserver sans modération ! 😊

Littérature italienne en VO

L'anniversario

Si possono abbandonare il proprio padre e la propria madre? Si può sbattere la porta, scendere le scale e decidere che non li si vedrà più? Mettere in discussione l’origine, sfuggire alla sua stretta? Dopo dieci anni sottratti al logoramento di una violenza sottile e pervasiva tra le mura di casa, finalmente un figlio può voltarsi e narrare la sua disgraziata famiglia e il tabù di questa censura “con la forza brutale del romanzo”. E celebrare così un lacerante anniversario: senza accusare e senza salvare, con una voce “scandalosamente calma”, come scrive Emmanuel Carrère a rimarcarne la potenza implacabile. Il racconto che ne deriva è il ritratto struggente e lucidissimo di una donna a perdere, che ha rinunciato a tutto pur di essere qualcosa agli occhi del marito, mentre lui tiene lei e i figli dentro un regime in cui possesso e richiesta d’amore sono i lacci di un unico nodo. L’isolamento stagno a cui li costringe viene infranto a tratti dagli squilli di un apparecchio telefonico mal tollerato, da qualche sporadico compagno di scuola, da un’amica della madre che viene presto bandita. In questo microcosmo concentrazionario, a poco a poco si innesta nel figlio, e nei lettori, un desiderio insopprimibile di rinascita – essere sé stessi, vivere la propria vita, aprirsi agli altri senza il terrore delle ritorsioni. Con la certezza che, per mettersi in salvo, da lì niente può essere salvato. L’anniversario è prima di tutto un romanzo di liberazione, che scardina e smaschera il totalitarismo della famiglia. Ci ferisce con la sua onestà, ci disarma con il suo candore, ci mette a nudo con la sua verità. È lo schiaffo ricevuto appena nati: grazie a quel dolore respiriamo. Dieci anni fa, quel giorno, ho visto i miei genitori per l’ultima volta. Da allora ho cambiato numero di telefono, casa, continente, ho tirato su un muro inespugnabile, ho messo un oceano di mezzo. Sono stati i dieci anni migliori della mia vita.

A Roma non ci sono le montagne

Uno spazzino gioviale che spinge il suo carretto. Una ragazza semplice ma elegante, con la borsa della spesa e un impermeabile sul braccio. Un giovane uomo, l’aria assorta, la cartella di pelle, forse un professore. Una Mercedes, scura e silenziosa come l’ufficiale tedesco seduto sul sedile posteriore. Una compagnia di soldati che marcia cantando. Perché nel 1944 le compagnie naziste cantano sempre quando attraversano Roma. In quei pochi metri, in quei secondi di trepidazione e attesa passa la Storia. E le storie dei singoli individui che formano i Gruppi di azione patriottica, fondati qualche mese prima contro l’occupante tedesco. Per lo più ragazzi borghesi, spesso universitari, che si tramutano in Banditen, capaci di sparare e di sparire, di colpire il nemico ogni giorno, senza dargli tregua. In quel breve – e infinito – pomeriggio di primavera, dove passato e presente si intrecciano, c’è chi si prepara e chi viene sorpreso, chi muore e chi sopravvive, chi scappa e chi ritorna. E c’è anche chi, sui corpi dei 33 tedeschi uccisi, firma la condanna a morte di 335 italiani. Ritanna Armeni, con l’intelligenza di chi vuole comprendere, e ricordare, conduce i lettori in via Rasella e mette in scena uno degli episodi più emblematici della Resistenza romana.

Le sorelle di Lisistrata

Italia, domani, anzi oggi. Era nell’aria da un po’ e alla fine è successo: il neonato governo di destra, guidato dal presidente del Consiglio Diego Cederna, ha approvato la cosiddetta “Legge della Buona Vita”, che spazza via la storica Legge 194 del ’78 sull’interruzione volontaria di gravidanza: in Italia l’aborto diventa reato. Tra le tante voci che si levano in protesta, c’è quella di Gaia Zavattini, giovane parlamentare dell’opposizione, che, impotente e amareggiata, posta sui social uno sfogo che suona come una chiamata alle armi. Rievocando l’antica ribellione di Lisistrata, la protagonista della più celebre commedia di Aristofane, invita le donne a sottrarre il loro corpo al desiderio degli uomini, a fare un vero e proprio sciopero del sesso fino a quando quella mostruosa legge, che proprio sul corpo delle donne agisce, non sarà cancellata. Quello di Gaia è uno slancio impulsivo figlio di rabbia e frustrazione, ma l’iniziativa diventa inaspettatamente virale, attirando un numero enorme di adesioni femminili, che cresce di giorno in giorno. È l’inizio di una feroce battaglia che vedrà il paese spaccarsi a metà, diviso tra il movimento delle Sorelle di Lisistrata, guidato dalla pacifica ma risoluta Gaia, e i sostenitori della Legge della Buona Vita, capeggiati dal cinico premier e da un esagitato ministro della Famiglia. Le conseguenze sociali e politiche dello scontro saranno più assurde e violente di quanto chiunque avrebbe potuto prevedere. Federico Baccomo sfodera la sua penna più brillante, caustica e dissacrante e inventa una geniale provocazione letteraria: un romanzo che risuona come un’inquietante profezia.

Balleremo la musica che suonano

Questa è la storia di un ragazzo che sentiva di non trovarsi nel posto giusto. E così è andato a cercarsene un altro. In famiglia c’erano pochi soldi: quando si andava in pizzeria si sceglieva il piatto che costava meno, non quello che piaceva davvero. Il suo destino sembrava già segnato. Non aveva un talento particolare a cui affidarsi né un grande sogno da inseguire, e ogni volta che cercava di esprimere un desiderio trovava qualcuno che gli diceva che non era per lui. Così si era convinto che certi pensieri non se li poteva permettere. Un giorno questo ragazzo scopre i libri in una maniera tutta diversa da come li aveva conosciuti a scuola. E ne rimane folgorato. Le pagine di Hermann Hesse, Gabriel García Márquez, Jack London, Joseph Conrad lo spingono ad alzare lo sguardo sopra tutte le seccature e dirsi: ci deve essere uno spazio anche per me da qualche parte. D’un tratto la sua vita non gli calza più, come una scarpa di un numero più piccolo. La lettura gli ha mostrato una via di fuga e trasmesso il coraggio per imboccarla. Ma cercare la propria strada talvolta vuol dire ferire chi resta, come quel padre che fino ad allora era stato il suo grande eroe triste. Perché un figlio che ha un genitore infelice si sente in colpa a toccare la felicità con mano. In questo libro per la prima volta Fabio Volo abbandona la finzione del romanzo e racconta la propria storia personale senza filtri. Episodi commoventi si alternano ad altri di grande ispirazione, a scene più scanzonate e divertenti. Pagine scritte con una semplicità e un’autenticità che si fanno cifra stilistica, la stessa che negli anni lo ha portato a essere amato da così tanti lettori. Balleremo la musica che suonano è uno dei suoi libri più intimi e sinceri, un libro che dà forza e trasmette tenerezza.

Il tempo del bosco

«Una ragazza mi ferma nel cortile dell’università, mi parla della sua ansia, della paura di non essere all’altezza delle aspettative, piange silenziosamente e mi chiede come si può scegliere la strada.» Inizia da questa domanda il viaggio di Mario Calabresi in giro per l’Italia, alla ricerca delle storie di chi, attraverso la propria vita ordinaria e straordinaria, è stato capace di trovare una via nelle incertezze. Tra questi incontri ci sono un ingegnere che raccoglie i suoni più antichi della natura per trasmetterli alle generazioni future, una poetessa che impara dal silenzio ad ascoltare il visibile e l’invisibile, un professore di filosofia che insegna a vedere i limiti come occasioni, e un centenario che per tutta la vita si è preso cura di un bosco e ne ha ereditato il tempo. È un percorso lento, di ascolto, alla ricerca di un luogo in cui l’attimo presente non sia fine a se stesso ma si mescoli con il passato e ci parli di futuro, e di un’età in cui «essere grati è il primo passo per godere di ciò che è, e per averne cura». Una testimonianza preziosa, che ci fa riflettere su quanto abbiamo ancora bisogno di recuperare l’attenzione, il senso di un istante in cui esistono attesa e noia, e tornare a rimettere al centro delle nostre giornate le cose importanti e non quelle urgenti. Calabresi colleziona frammenti di vita, silenzi e gesti inattesi per rispondere a una giovane donna di cui non conosciamo il nome, ma della quale condividiamo i dubbi, che forse sono quelli di tutti noi.

Littérature italienne traduite

La maison du magicien

Le voyage intérieur d`un fils en quête d`un père insaisissable, par-delà sa mort, entre émotion, intimité et tendre ironie, où l`écriture semble être le seul chemin de guérison. Enfant, Emanuele apprit très vite que pour survivre dans l`orbite de son père, il était préférable qu`il en reste un personnage secondaire. Même si sa mère répétait à tout bout de champ  » Tu sais comment il est « , justement Emanuele n`a jamais vraiment su qui était cet homme imprévisible, un  » Rubik`s Cube souriant et moustachu « . À la mort de celui-ci, il reste un appartement où subsistent encore les souvenirs des vies et des chagrins qu`il a guéris, huilés et redressés. Car son père, Mario Trevi, était un psychanalyste jungien renommé, un professeur-guérisseur, magicien capable de réparer les âmes blessées. Décidant d`acheter cet appartement dont personne ne veut et de s`y installer, Emanuele y croise une présence invisible, une mystérieuse  » visiteuse  » nocturne qui entre à son insu et se plaît à déplacer des objets. Il y emploie une femme de ménage, surnommée  » La Dégénérée « , qui fait plus de désordre que de ménage, et qu`il rêve de licencier. Et entame une relation presque malgré lui avec la nièce de cette dernière,  » Paradisa « , jeune prostituée péruvienne. Cherchant coûte que coûte à résoudre l`énigme de son géniteur, Emanuele revisite l`histoire familiale, l`enfance de son père ainsi que son passé de résistant communiste. En mêlant souvenirs personnels, littérature, astrologie et psychanalyse, l`auteur tente de saisir la vérité enseignée par les événements sur les êtres et sur la vie. Emanuele Trevi signe son roman le plus personnel. Dans un style limpide, il livre un texte enlevé et tendre, drôle et inattendu.

Uvaspina

“Tous les mercredis soir, Minuccia et Uvaspina attendaient la mort de leur mère.”
Ainsi s’ouvre cette fascinante chronique familiale emmenée par la mère, Graziella dite la Dépareillée. Fantasque et mélodramatique, elle a rencontré son mari, le notaire Pasquale Riccio, à un enterrement pour lequel elle avait été engagée comme pleureuse. Issue des quartiers populaires, la Dépareillée a quitté les venelles sales et cacophoniques pour les bords de mer cossus, mais reste possédée par une profonde tristesse. Tous les mercredis soir, quand Pasquale quitte l’appartement, elle feint sa propre mort devant les yeux ébahis de ses enfants. Uvaspina tient son surnom d’une baie que l’on presse et dont le jus sert à guérir les maux d’autrui. Il est habitué, depuis toujours, à supporter les moqueries de ses camarades, la honte de son père et la férocité de sa sœur, Minuccia. Habitée par une sombre force, elle est prise de colères terribles qui la transforment en une toupie ravageuse détruisant tout sur son passage. Le dernier protagoniste n’est autre que Naples, cette ville aux entrailles bouillonnantes, avec ses quartiers tendus vers le ciel, ses tentacules immergés dans la mer. C’est précisément entre ville et mer qu’Uvaspina rencontre Antonio, le pêcheur aux yeux vairons, qui lui racontera mille et une histoires. Mais cette idylle ne saurait durer. À l’image du Vésuve surplombant la ville, le drame ne demande qu’à être réveillé.
Monica Acito nous livre un premier roman d’une rare intensité, une histoire magique empreinte d’amour et de folklore.

L'âge fragile

Lucia n’a jamais quitté son village des Abruzzes. Pourtant, trente ans plus tôt, elle y a été témoin d’un crime terrible. Aujourd’hui, sa fille Amanda, partie étudier à Milan, est de retour auprès d’elle. Mais la jeune femme ne quitte pas sa chambre et s’enferme dans un silence inquiétant. Impuissante face à la détresse d’Amanda, Lucia est soudain confrontée à ses souvenirs douloureux : le drame qu’elle a tout fait pour oublier resurgit…

Entre passé et présent, le roman de Donatella Di Pietrantonio explore la fragilité des relations familiales et le lien puissant avec cette terre des Abruzzes où se mêlent la beauté et la sauvagerie de la nature.

Ce roman exceptionnel est devenu un phénomène en Italie en recevant à la fois le prix Strega et le prix Strega Giovani, équivalents respectifs du prix Goncourt et du prix Goncourt des Lycéens.

Littérature française et du monde

Pas d'ici

Un homme fuit son passé jusqu`à en perdre son nom. Il se réfugie dans le village d`une île italienne. Renommé Pezzettino par les habitants, il intègre la vie locale, découvre ses coutumes et ses rituels. Au village de Fermagina, bien loin du continent, la vie échappe à la frénésie du monde et à ses impératifs surfaits. Dans le café tenu par Armando, Pezzettino se noue d`amitié avec Lucio, gardien des secrets du lieu. Embauché comme précepteur par La Zia, matriarche d`une famille lourde de non-dits, il est séduit par Manuela aux yeux de miel… Porté par une écriture envoûtante et sensuelle, à l`élégance déjà affirmée, ce premier roman excelle à décrire la beauté sauvage d`une île méditerranéenne. Il relate avec sensibilité la renaissance d`un homme qui se délivre pour, enfin, vivre.

J'emporterai le feu

« Mehdi se sécha, enfila un tee-shirt propre et un pantalon de toile, et il chercha au fond de sa sacoche le livre qu’il avait acheté pour sa fille. Il poserait sa main sur son épaule, il lui sourirait et lui ordonnerait de ne jamais se retourner. “Mia, va-t’en et ne rentre pas. Ces histoires de racines, ce n’est rien d’autre qu’une manière de te clouer au sol, alors peu importent le passé, la maison, les objets, les souvenirs. Allume un grand incendie et emporte le feu.” »
Enfants de la troisième génération de la famille Belhaj, Mia et Inès sont nées dans les années 1980. Comme leur grand-mère Mathilde, leur mère Aïcha ou leur tante Selma, elles cherchent à être libres chacune à sa façon, dans l’exil ou dans la solitude. Il leur faudra se faire une place, apprendre de nouveaux codes, affronter les préjugés, le racisme parfois. Leïla Slimani achève ici de façon splendide la trilogie du Pays des autres, fresque familiale emportée par une poésie vigoureuse et un souffle d’une grande puissance.
Directement inspirée de l’histoire poignante de ses grands-parents, que l’auteure a toujours considérés comme des figures emblématiques, cette saga se déploie à partir de l’année 1944, au moment de la rencontre entre Mathilde, une jeune Alsacienne, et Amine Belhaj, un soldat dans l’armée française. Leur parcours les mènera jusqu’à Meknès, ville marocaine de garnison et de colons, où ils établiront leur foyer.

Le ciel de Tokyo

Au coeur de Tokyo, la Gaijin House : une pension bohème réservée aux étrangers. Voyageurs, expatriés et paumés s`y rencontrent au hasard de leurs pérégrinations, parfois d`un accident de parcours. Il y a là Camille, jeune épouse en fuite qui ignore tout d`elle- même, Flavio, l`érudit solitaire, Lénine qui s`invente des vies. Ensemble, ils tissent les fils d`une existence commune, oscillant entre le désir de s`ancrer et la peur de l`avenir. Portée par une écriture magnétique, Émilie Desvaux explore un Japon hors des sentiers battus. Émilie Desvaux est l`auteure de deux romans publiés en 2011 et 2013, « À l`attention de la femme de ménage » (finaliste de plusieurs prix littéraires) et « Le jardin de minuit ».

Rien n'est plus grand que la mère des hommes

Avril 2022 : Emmanuelle Borgia arrive à Chambéry pour couvrir le procès d’Alexandre Bataille, 25 ans, accusé de meurtre. Confrontée à la personnalité insondable du jeune homme et à un procès qui s’enlise, la journaliste décide de mener sa propre enquête. Mais à mesure qu’elle s’immisce dans la vie des autres, il lui devient impossible d’ignorer que la sienne se délite, de son mariage avec une énarque ambitieuse au rapport à son métier, à sa famille et à son passé. Surtout, elle n’a que sept jours pour prendre la décision la plus importante de sa vie : garder ou non l’enfant qu’elle porte.
L’amour maternel et le lien conjugal, la faute et la rédemption sont au cœur de ce puissant roman qui se déploie dans l’univers magnétique d’une cour d’assises et nous met face au prix de la vérité.

La femme du lac

Fascinée par une boîte de négatifs dont elle a fait l’acquisition sur un marché à Berlin, une femme s’efforce d’en deviner les motifs. À travers les ombres et les contrastes, elle guette les signes qui lui permettent de les dater et y distingue la silhouette d’une autre femme, dont elle imagine l’existence : celle d’une personne ayant grandi sous le régime nazi, formatée par cette idéologie de la « normalité » et de la performance. Mais à cette réflexion sur le conditionnement social, sur la valeur des images, ce qu’elles…

Le chant du prophète

« Le génie particulier de ce roman est d’avoir su rendre l’invraisemblable plausible. » Colum McCann
À Dublin, un soir de pluie, deux hommes frappent à la porte d’Eilish Stack. Membres d’une toute nouvelle police secrète – le GNSB -, ils demandent à s’entretenir avec son mari, enseignant et syndicaliste, mais celui-ci est absent. Larry se rend au commissariat dès le lendemain, puis disparaît dans des circonstances troublantes.
Tandis que le malaise s’installe peu à peu, Eilish voit son quotidien et celui de ses quatre enfants amputés d’une liberté qu’elle tenait pour acquise. Bientôt l’état d’urgence est déclaré, les rumeurs parlent de camps d’internement…
Prisonnière d’une logique cauchemardesque, jusqu’où devra aller Eilish pour protéger les siens ?
Récompensé par le Booker Prize, « Le Chant du prophète » saisit, dans un souffle d’une puissance implacable, le basculement progressif d’une société vers l’autoritarisme. Paul Lynch nous fait vivre cette expérience à travers un regard – celui d’une femme – qui nous renvoie à notre propre aveuglement.

policiers / polars

Il coccodrillo di Palermo

Rodolfo Anzo è un regista di documentari che abita a Roma. Da più di dieci anni non torna nella sua città natia, Palermo, con cui ha un rapporto conflittuale tanto che sarebbe felice di non farvi più ritorno. Improvvisamente, però, è costretto a cambiare i suoi piani: la vicina di casa dei genitori, ormai defunti, lo avverte che qualcuno si è introdotto nell’abitazione, dileguandosi senza trafugare alcun oggetto di valore. Sembrerebbe un furto andato a vuoto, ma in casa Rodolfo si imbatte in sei bobine di intercettazioni telefoniche che il padre poliziotto aveva illegalmente conservato, insieme a un messaggio in cui si chiede di restituirle alle persone intercettate. L’uomo decide di mettersi alla ricerca dei misteriosi intercettati, ma non sa fin dove questo incarico lo porterà: con la complicità di una Palermo stregata, dai contorni sinistri e surreali, Rodolfo affronterà la verità tra le ombre della memoria di suo padre. Seguendo l’indagine di un figlio sui misteri di un padre, Roberto Andò ci accompagna tra le strade e gli incontri di una città fascinosa e malata, sospesa tra il peso della colpa e il desiderio di redenzione e giustizia. Un labirinto magico di voci e volti che emergono da un passato ambiguo e reticente.

Passé, présent et après

Bologne, années 1970. Alors que les étudiants manifestent dans les rues, Sarti Antonio est chargé par son supérieur, Cesare Raimondi, de surveiller le palais du Roi Enzo, où se tient une exposition de pièces précieuses provenant du monde entier. Un matin, il découvre que les trois pièces les plus rares et les plus précieuses se sont mystérieusement envolées. Sanctionné, le sergent est affecté, en compagnie du fidèle Felice Cantoni au volant de la voiture 28, aux rondes de nuit dans le quartier du Pilastro, construit à la périphérie de la ville pour accueillir les immigrés venus du sud de l’Italie. C’est dans ce « ghetto » que Sarti Antonio rencontre un soir Claudio, 11 ans, qui démonte et vole les pneus d’une voiture. Entre les deux que tout oppose naît une véritable amitié. Et si le Pilastro marque à jamais le destin du jeune Claudio, c’est grâce à lui, et bien entendu avec l’aide de Rosas, l’éternel étudiant révolutionnaire, qu’à force d’obstination notre sergent parviendra à retrouver le coupable du vol des pièces précieuses. Dans cette nouvelle aventure cruelle et tendre, Loriano Macchiavelli n’a de cesse de malmener son enquêteur en proie à un monde dominée par ceux dont la seule préoccupation est le pouvoir et l’argent. Il le plaint, le rudoie, l’aime parce qu’il est imparfait et boit autant de café que lui. Pour notre plus grand plaisir.

bd / romans graphiques

Journal inquiet d'Istanbul - Tome 2

Loin d’être un militant ou un intellectuel, Ersin Karabulut est avant tout un dessinateur animé par sa passion de créer. Avec ses complexes et ses doutes, il ne cherche qu’à faire ce qu’il aime : dessiner. Ses amis et lui lancent alors « Uykusuz », un magazine satirique qui rencontre un succès immédiat, particulièrement auprès des jeunes. Mais dans une Turquie en pleine mutation, les réalités politiques viennent bousculer son quotidien. À travers des moments drôles, touchants, parfois douloureux, ce livre nous plonge dans le quotidien d’un créateur emporté malgré lui par les tourments de son époque, dans un pays où la société devient de plus en plus conservatrice et où les libertés reculent.

Marcie. Le point de bascule

Loin d’être un militant ou un intellectuel, Ersin Karabulut est avant tout un dessinateur animé par sa passion de créer. Avec ses complexes et ses doutes, il ne cherche qu’à faire ce qu’il aime : dessiner. Ses amis et lui lancent alors « Uykusuz », un magazine satirique qui rencontre un succès immédiat, particulièrement auprès des jeunes. Mais dans une Turquie en pleine mutation, les réalités politiques viennent bousculer son quotidien. À travers des moments drôles, touchants, parfois douloureux, ce livre nous plonge dans le quotidien d’un créateur emporté malgré lui par les tourments de son époque, dans un pays où la société devient de plus en plus conservatrice et où les libertés reculent.

Estime de soi et fin du monde

Pendant plus de dix ans, Luke, dessinateur de bandes dessinées, a tout investi dans son travail et en a tiré un certain succès. Mais deux ans après la publication de son dernier livre, tandis que sa créativité est au point mort et après que son frère jumeau
 ne l’a pas choisi comme témoin de mariage, la carrière et
l’estime de soi de Luke semblent s’être désintégrées.
Sur fond de changement climatique, Estime de soi et fin
du monde s’étend sur deux décennies pour accompagner
la redécouverte tragicomique de Luke. Entre multiples
tentatives de reprise en main grâce à des manuels de développement personnel, écriture d’un scénario policier
 pour pimenter un séminaire de cohésion d’entreprise,
 travail de téléconseiller pour vendre des assurances-vie
 et participation à l’adaptation cinématographique
catastrophique d’une œuvre de jeunesse, Luke
 ne cesse de chercher la place qui lui revient
dans un monde qui s’effondre autour de lui.
Mêlant humour, questionnements sur les relations familiales et amoureuses et introspection, cet ouvrage interroge le conditionnement social qui agit sur chacun d’entre
 nous et la manière de déterminer son rôle face
aux bouleversements majeurs de notre époque.

ESSAIS / DIVERS

La doctrine du consentement

« Un livre essentiel qui retrace les contours et les enjeux des débats actuels sur le consentement. L’autrice nous y raconte une histoire trop souvent occultée par les partisanes du «non c’est non» ou du «oui c’est oui», celle de la rencontre entre le féminisme prohibitif et abolitionniste des sex wars et les approches néolibérales de la sexualité. Elle déchiffre et analyse avec finesse les récentes controverses autour du terme de consentement dans la loi et chez les militantes. Loin d’être simple et transparente, cette notion fait scission dans les rangs féministes. À la fois outil de légifération des violences sexuelles et clé d’une sexualité épanouie et jouissive, on attend du consentement qu’il soit partout à la fois (et aussi : explicite, enthousiaste, libre et éclairé, réversible, informé, spécifique…), tout en remettant en doute la capacité des femmes à le donner dans le cadre d’une société inégale et patriarcale. L’autrice nous conduit à travers ces méandres qui ont fait glisser les féministes et les législateurs vers un hypercontractualisme et une doctrine sécuritaire de la sexualité. À la fois critique et généreux dans son approche, cet ouvrage est un solide appui pour penser la complexité d’un sujet souvent victime de simplifications désastreuses. » Elsa Deck Marsault, autrice de « Faire justice ».

« Dans ce court mais puissamment argumenté ouvrage, Clara Serra, ex-députée Podemos à l’Assemblée de Madrid et chercheuse à l’Université de Barcelone, offre une analyse critique de la notion de « consentement », claire et simple à comprendre, et fondée sur un “grande confiance dans les possibilités du langage et du pacte explicite”. L’importance et l’opportunité de cette critique ne peut être ignorée au moment où la notion de consentement est adoptée par de nombreuses féministes en France, qui en font le cœur de propositions de loi. En Espagne, le consentement a conduit à l’adoption de la loi “solo si es si” (seul un oui est un oui), loi à laquelle Serra s’est opposée en tant que députée. La publication de l’ouvrage de Clara Serra enrichira le débat en France, d’une part parce qu’il décrit les conséquences d’une loi pensée au départ comme protectrice et qui se révèle disciplinaire pour les femmes, et d’autre part, parce que l’autrice rappelle que l’espace du désir (consentir n’est pas désirer), de la sexualité et du plaisir échappe à la transparence, que souhaitent autant les féministes abolitionnistes que les néolibérales du contrat. » Françoise Vergès, autrice de « Un féminisme décolonial ».

JEUNESSE

Les maisons des animaux

Les poissons et les coraux vivent ensemble, mais la panthère des neiges aime être seule. L’aigle royal préfère les hauteurs, le blaireau les profondeurs. Les castors construisent des maisons-forteresses, la cigogne s’installe dans les cheminées et l’escargot porte sa maison sur son dos. Dans la nature comme dans la vie, il y a des milliers de manières d’habiter le monde. Un album aux couleurs acidulées pour partir à la découverte des maisons des animaux.

Ah, les filles!

En vacances chez son oncle, le photographe du village, Fabien se retrouve embarqué dans une inextricable histoire : un accident de voiture pour le moins suspect, un domaine qui suscite les convoitises des promoteurs immobiliers au grand dam des riverains, un incendie, des secrets de famille remontant à la Résistance et à la conquête de l’Algérie qui ressurgissent, et des filles… Ah ! les filles !
Pierre Leterrier a déjà publié à L’atelier Du Poisson Soluble « En Être ou pas », ainsi que « Le Village magique » et « Camille au pays des mots », co-écrits avec Valérie Dayre.

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